Disabilità e lavoro, presentato a Catanzaro il progetto di Anmil "Occupability"

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images Disabilità e lavoro, presentato a Catanzaro il progetto di Anmil "Occupability"

  26 maggio 2023 17:51

di FRANCESCO IULIANO

“Fare rete e porre in essere ogni possibile sinergia, ognuno per la parte di propria competenza per il ruolo ricoperto, finalizzata al raggiungimento dell’obiettivo della fattiva considerazione e conseguente miglioramento della condizione in cui versa la persona portatrice di disabilità e, attraverso la fase dell’adeguamento, garantire un percorso di crescita utile”.

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E’ stato questo, in sintesi, il messaggio arrivato al termine del convegno dal titolo “Disabilità e lavoro: un ponte per la normalità. Caratteristiche, formazione, politiche specifiche ed iniziative a vantaggio dei lavoratori disabili” organizzato dalla sezione provinciale Anmil, in collaborazione con i partner del territorio.

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Un progetto, inserito anche in Agenda Urbana del Comune di Catanzaro,  con l'obiettivo di sostenere le persone con disabilità verso un approccio al lavoro utile e volitivo, capace di promuovere momenti di inserimento, sviluppando ed alimentando la motivazione al lavoro, in funzione formativa e con il miglioramento del benessere sociale.

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All’incontro, allestito nella sala Giunta della Provincia di Catanzaro, moderato dal presidente Anmil e referente del progetto, Luigi Cuomo, hanno partecipato l’assessore ai Servizi sociali, Venturino Lazzaro, il dirigente di ‘Autorità urbana’ Giovanni Laganà, il direttore scientifico, Antonio De Marco, il direttore generale del Dipartimento Lavoro della Regione Calabria, Roberto Cosentino, il presidente di Promoidea, Pietro Caroleo, l’amministratore unico di Ial Calabria, Carlo Barletta, il responsabile di Legacoopsociali Calabria, Giancarlo Rafele e lo psicologo - psicoterapeuta Domenico D’Elia.

Le conclusioni sono state affidate al presidente nazionale Anmil, Zoello Forni.

Per l’assessore Venturino Lazzaro “il progetto ha bisogno di un forte sostegno. Per questo è fondamentale porre in essere altri strumenti come il volontariato, la cooperazione, l’associazione e la partecipazione attiva, supportati da idee e da progetti concatenati. Ognuno - ha concluso - deve capire l’importanza del ruolo ricoperto per migliorare la società a beneficio dei disabili e di tutti i lavoratori. Purtroppo spesse volte la società non utilizza appieno le risorse messe a disposizione”.

Di responsabilità che le parti si sono assunte con l’approvazione del progetto, ha parlato Roberto Cosentino. “Tutto funziona quando la macchina organizzativa funziona; purtroppo non sempre è così. Per tale motivo, bisogna fare in modo che tutto funzioni perfettamente e che gli Enti coinvolti curino gli aspetti organizzativi in modo efficace e costante per la perfetta riuscita”.

Antonio De Marco ha evidenziato che “il progetto ‘Occupability’ si colloca all’interno della strategia del progetto “Agenza urbana” che punta al recupero degli immobili pubblici del centro storico, da destinare a scopi sociali nonché alla rivalutazione economica conseguente alla riqualificazione catastale di nuova destinazione.  La valorizzazione del centro urbano - ha aggiunto - non si recupera solo applicando la norma sugli immobili desueti ma va di pari passo on la rigenerazione umana, fermo restando che ci sia la volontà delle persone di attualizzarla”.

Pietro Caroleo, nel suo contributo, ha sottolineato come “il progetto sia indirizzato ad un miglioramento delle condizioni delle persone disabili e si basa su una ottimizzazione continua per rendere la vita nomale ed adeguata.

Gli Enti pubblici devono capire l’importanza dell’attivazione del progetto che non può esaurirsi entro un certo lasso di tempo ma dovrà essere continuo e costante nel tempo”.

 

Per Carlo Barletta, le idee camminano sulle gambe degli uomini ma ci vogliono le gambe giuste per trasformarle in realtà”. Il tema principe del progetto - ha aggiunto - è quello di supporto e di sostegno delle persone non solo disabili ma anche bisognose che sostituiscono parte essenziale della nostra società.

Giancarlo Rafele ha tenuto a sottolineare come l’autonomia sia subordinata alla situazione economica del singolo.“Il modello di inclusione ha registrato, a livello nazionale, tante soddisfazioni finalizzate al reinserimento sei disabili. Lo scopo della cooperativa è stato quello di garantire la crescita sociale ed il miglioramento delle persone. Non vi è inclusione sociale se la persona non possiede una sua autonomia economica derivante dal lavoro retribuito in modo dignitoso”.

In ultimo, Domenico D’Elia ha richiamato l’attenzione sul processo di integrazione del disabile che, a suo parere, “ deve tener conto di tanti fattori tra i quali: l’insorgenza del problema, l’intelligenza dei familiari presenti nel contesto in cui vive il disabile, la sua intelligenza attraverso il vissuto e l’adattamento”.

 

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