Il coordinamento Regione Calabria del Comitato Docenti di Sostegno (CDS) annuncia che "il 3 gennaio 2025 alle ore 11:30 anche i docenti calabresi scenderanno in piazza a Roma, in Via Trastevere 76/A, davanti al Ministero dell'Istruzione e del Merito, unendosi alla manifestazione nazionale promossa dal CDS (Comitato Docenti di Sostegno) per difendere la qualità dell’inclusione, il diritto allo studio degli alunni con disabilità ed il proprio lavoro. La protesta ha origine dalle azioni di questo Governo nei confronti della scuola, la mancata assunzione dei docenti precari di sostegno specializzati e la volontà di immettere nuovi precari sul mercato. Quest’anno scolastico a migliaia di docenti calabresi specializzati sul sostegno non è stata data la possibilità di lavorare e nei prossimi anni, a seguito di scelte scellerate, la situazione diventerà sempre più drammatica: nonostante i tanti docenti specializzati oggi a casa, si continua ad indire cicli di specializzazione, senza alcuna pianificazione ed alimentando il mercato del precariato, chiedendo ai docenti sempre più sacrifici personali ed economici con l’illusione di acquisizione punteggio e salire in graduatoria. Nelle Università calabresi e negli istituti accreditati, flotte di docenti
vengono in queste ore formati, ignari che a nulla varranno gli enormi sforzi richiesti ".
"Il mondo della scuola - afferma il coordinamento - è stato trasformato in un business spudorato sulla pelle dei docenti e ancora di più pesa sulle spalle delle regioni da sempre penalizzate, quelle del sud, Calabria in testa. Ecco perché la nostra
Regione non può mancare a questa manifestazione così importante e significativa e da seguito alle iniziative intraprese davanti l’Usr Calabria del 10 settembre 2024. Alessio Golia, coordinatore nazionale, dichiara:
“La decisione del Ministro Valditara di avviare i corsi tramite Indire rappresenta un colpo gravissimo alla
Scuola Pubblica italiana e una svalutazione profonda della professione docente. Nel 2025, infatti, si
prevede la specializzazione di circa 45.000 docenti triennalisti e 10.000 detentori di titoli conseguiti
all’estero, senza alcuna selezione, con una scandalosa equiparazione del punteggio in GPS. A questi si
aggiungeranno i 30.000 partecipanti al IX Ciclo del TFA per il sostegno e, presumibilmente, ulteriori
30.000 del X Ciclo. Questo scenario disegna una realtà di saturazione delle graduatorie provinciali per le
supplenze (GPS), con oltre 100.000 nuovi specializzati inseriti "a pettine" in prima fascia. A gravare
ulteriormente sulla situazione è l’equiparazione del punteggio GPS tra coloro che conseguiranno i titoli
tramite questo nuovo percorso e chi ha completato il TFA universitario, un iter riconosciuto come
eccellenza formativa, caratterizzato da una rigorosa selezione e da un alto livello qualitativo. Tale scelta
rappresenta non solo un’ingiustizia palese, ma anche un affronto alla meritocrazia, svalutando il titolo
stesso e i sacrifici compiuti dai docenti che hanno affrontato anni di studio e dedizione per ottenere la
specializzazione attraverso il TFA. Il valore del titolo viene svuotato di significato, favorendo percorsi
semplificati, privi di quelle garanzie formativo-qualitative imprescindibili per il ruolo delicato
dell’educatore, soprattutto in contesti sensibili come il sostegno agli studenti con disabilità".
" La riapertura delle GPS prevista per l’anno accademico 2025/26 - continua Golia - rischia di provocare uno scavalcamento massivo degli attuali docenti precari di sostegno, che, malgrado anni di servizio e sacrifici, vedranno annullate le proprie
prospettive di stabilizzazione, vittime di politiche che incentivano un mercato dei titoli a discapito della
professionalità. La configurazione che si delinea è quella di un sistema scolastico sovraccarico, popolato
da personale sprovvisto della preparazione necessaria, reclutato attraverso percorsi che non garantiscono
standard minimi per il complesso compito educativo e relazionale con gli alunni, in particolare quelli con
disabilità. Questo processo contraddice i principi costituzionali di uguaglianza e tutela del diritto allo
studio, compromettendo alla radice la professionalità docente e il futuro stesso della scuola pubblica, che
dovrebbe rappresentare il pilastro irrinunciabile per la formazione di cittadini consapevoli e competenti.
Quella che si profila è una mortificazione senza precedenti per l’intera categoria dei docenti, una
disgregazione sistemica di un settore cruciale per il progresso sociale e culturale del nostro Paese. Non
possiamo accettare in silenzio questa deriva, ma è necessario alzare la voce e rivendicare con forza e
determinazione i nostri diritti, non solo come professionisti, ma come custodi e garanti di un sistema
educativo che deve mantenere standard elevati e imprescindibili. Il 3 gennaio rappresenta un’occasione
cruciale per manifestare il nostro dissenso presso il Ministero dell’Istruzione. Dopo anni di sacrifici
personali, economici e professionali, non possiamo permettere che il nostro impegno venga calpestato
da politiche miopi e deresponsabilizzanti. Facciamo appello a tutti i colleghi affinché si uniscano a questa
mobilitazione. La nostra battaglia non è soltanto per noi stessi, ma per il futuro della scuola italiana e per
il diritto di ogni studente, in particolare di quelli con disabilità, a un’istruzione di qualità, mediata da
docenti altamente qualificati, preparati e mossi da una profonda vocazione. È il momento di agire. È il
momento di combattere per ciò che è giusto. Uniti possiamo ribaltare questo corso distruttivo”.
Partendo da tali motivazioni il coordinamento CDS della Regione Calabria si mobilita ed organizza un
pullman che raggiungerà Roma il giorno della manifestazione, 3 gennaio 2025, con rientro in serata.
Chiunque fosse interessato ad unirsi alla delegazione può contattare il coordinamento alla e-mail:
cdscalabria@gmail.com
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