Don Maurizio Franconiere celebra la Madonna del Carbone, luce della devozione popolare

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Una tradizione che resiste nel cuore della città: tra fede popolare, memoria e spiritualità vissuta

  03 luglio 2025 09:37

Anche quest’anno, il 2 luglio, nel cuore antico di Catanzaro, tra i vicoli della “Scesa Carbone”, alle spalle della chiesa della Maddalena, si è rinnovato uno dei momenti più intensi della devozione cittadina: la festa della Madonna del Carbone. Nella cappella votiva di vico IV Carbone, piccolo scrigno di fede popolare, la comunità si è riunita per la celebrazione eucaristica all’aperto, presieduta da don Maurizio Franconiere.
In un clima di raccoglimento e spiritualità, don Maurizio ha ricordato l’importanza di affidarsi a Maria come Madre e Guida, sottolineando – con le parole del Vangelo delle Nozze di Cana –: «Fate quello che Lui vi dirà», segno di un affidamento totale a Cristo per trovare la pace nel cuore e la pace nel mondo.

L’origine di questa devozione risale, secondo la tradizione, tra il XVII e il XVIII secolo, quando un carbonaro trovò nel suo deposito un’immagine della Vergine tracciata col carbone e circondata da carboni ardenti. Il fenomeno si ripeté per diversi giorni, fino a spingere la comunità a trasformare il luogo in una cappella. Al suo interno oggi si conservano un quadro della Madonna delle Grazie e un crocifisso, arricchiti dalla continua offerta di lumini e fiori da parte dei devoti.

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La cappella della Madonna del Carbone è parte di un più ampio patrimonio devozionale cittadino: le edicole votive, o “cone”, che punteggiano le strade di Catanzaro. Queste piccole strutture – spesso collocate agli angoli delle strade o sulle facciate delle case – rappresentano espressioni tangibili di pietà popolare, simboli di una religiosità vissuta anche fuori dai santuari. Lì, nella vita quotidiana, l’umanità incontra il sacro e la strada si fa luogo di preghiera.

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Una semplice mattonella, posta accanto alla cappella, recita: «Tu che passi da questa via, alza gli occhi e saluta Maria.» Uno sguardo che diventa preghiera, come ha ribadito don Maurizio, un gesto che ci ricorda l’importanza di portare Maria nel cuore e nella mente, come Madre che ci conduce a Cristo. In un mondo sempre più veloce e distratto, questi luoghi invitano a fermarsi, guardare, pregare.

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La festa della Madonna del Carbone non è solo una tradizione antica, ma una testimonianza viva di quella “Chiesa di strada” che porta la fede nei luoghi della quotidianità, continuando a parlare al cuore delle persone, là dove vivono. Un patrimonio immateriale che vive, tra passato e presente, nel cuore della città di Catanzaro.

 

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