Dragone: "Al Comune si è chiusa l'epoca dei 'ragazzi del Rossi', serietà e dedizione al servizio della città"

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  05 luglio 2025 09:48

di SERGIO DRAGONE

Con il pensionamento di Franco Catanzaro, apprezzato e praticamente insostituibile responsabile dell’ufficio elettorale, si chiude definitivamente l’epoca dei “ragazzi dell’istituto Rossi” che quasi quaranta anni fa, esattamente nel 1987, irrobustirono le fila dell’Amministrazione Comunale. Un piccolo drappello di 33 dipendenti dell’antico e glorioso orfanotrofio che, dopo lo scioglimento delle cosiddette IPAB (Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza), transitarono nel principale Ente locale della Città.

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Arrivarono a Palazzo De Nobili educatori, assistenti sociali e altre figure che si erano formate nell’istituto presieduto dal giornalista Enzo De Virgilio e diretto da don Biagio Amato.

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L’orfanotrofio era attivo fin dal 1861 nei locali dell’ex convento del Carmine, istituito grazie ad un lascito della famiglia Ferrari, al quale seguirono donazioni anche dall’estero e dalla famiglia Reale d’Italia. Famosi i suoi laboratori musicali e artigianali.

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Guardati con diffidenza e qualche pregiudizio iniziale, le ragazze e i ragazzi del Rossi si guadagnarono ben presto la simpatia e la stima dei loro colleghi ”comunali” e della dirigenza, contribuendo in maniera significativa al funzionamento della macchina burocratica. Portarono in dote l’esperienza che avevano accumulato in un istituto molto delicato che era occupato di sociale, ma anche una buona dose di entusiasmo e se vogliamo di novità. Lentamente, ma progressivamente, s’inserirono nei meccanismi amministrativi, operando all’interno di settori strategici. Sono stati anche i fondatori del CRAL, il circolo ricreativo dei dipendenti che, oltre alle attività statutarie, ha cementato negli anni lo spirito di appartenenza e rafforzato anche i rapporti interpersonali.

Vorrei ricordare – tra gli altri - Saverio Artirio, poi divenuto giornalista e segretario di redazione,  Franco Megna e Tonino Polito, vere colonne dell’assessorato alla cultura, Tonino Pirrone nell’assessorato allo sport, Umberto Falvo, apprezzato anche come pittore, nell’ufficio di gabinetto del sindaco e cerimoniere, Carmela Canino e Rosario Canino all’assessorato al bilancio, Franco Varano e Cristina Marino nell’assessorato alla pubblica istruzione, Cristina Mungo, Franco Paola e Otello Celia al personale, Antonietta Rao, Antonella Buffoni e Giuseppe Cozza ai servizi sociali. E poi Maria Stratoti, Nino Nisticò, Giuseppe Martino. Ho certamente dimenticato qualche nome, ma resta il segno di un gruppo che ha  lavorato con serietà e dedizione per la città. Un esempio per le nuove generazioni di dipendenti comunali.

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