
di SERGIO DRAGONE
Tra qualche settimana, come ha annunciato sui suoi canali social il presidente della Regione Roberto Occhiuto, sarà inaugurata ed entrerà in esercizio la metropolitana di superfice di Catanzaro, il famoso “pendolo”. Quasi certamente l’apertura riguarderà la tratta principale Catanzaro centro- Lido, mentre bisognerà attendere ancora un po' per la linea che servirà l’Area direzionale di Germaneto (cittadella regionale, campus universitario).
I meriti per la realizzazione dell’opera, come ho avuto modo di ricordare qualche tempo fa, vanno sicuramente a chi ha compiuto l’ultimo e decisivo tratto – e quindi al presidente della Regione in carica - senza dimenticare coloro che questo progetto hanno ideato, concretizzato e soprattutto finanziato e condiviso molti anni fa (l’ex governatore Agazio Loiero in primis, poi il sindaco dell’epoca Rosario Olivo).
Ma c’è una personalità che più di ogni altra ha legato il suo nome ad un’opera che, se ben utilizzata, è destinata a cambiare il sistema urbano del Capoluogo e di conseguenza la vita e le abitudini dei suoi cittadini.
Questa persona è l’ingegnere Giovanni Angotti, recentemente scomparso, dalla cui geniale professionalità è nata l’idea di trasformare la vecchia tratta ferroviaria delle Ferrovie della Calabria Centro-Lido in un moderno sistema di trasporto, veloce e sicuro, in grado di collegare in tempi rapidi il nucleo centrale della città alla sua Marina e alla sua Area direzionale.
Giovanni Angotti – arrivato ai vertici dell’ingegneria italiana ed europea – non si è limitato a ideare e progettare l’opera, ma se n’è assunto in pieno la paternità anche nel confronto con le istituzioni, aiutandole a superare gli scetticismi iniziali e gli inevitabili ostacoli. La sua determinazione era pari alla sua professionalità.
Detto ciò, io penso che la figura dell’ingegnere Angotti possa e debba essere ricordata con un atto semplice e nello stesso tempo carico di significati: l’intitolazione della fermata principale di via Milano e l’installazione di una targa che ne ricordi il ruolo di ideatore dell’opera. Sono certo che Ferrovie della Calabria, ma soprattutto il presidente della Regione e il sindaco di Catanzaro, condivideranno questa proposta perché la città abbia memoria di un grande professionista e di un grande uomo.
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