di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
“Un’occasione di risocializzazione affinchè il tempo della pena sia utile e costruttivo anche in un’ottica di abbattimento di una recidiva penale”.
Ad affermarlo è il dirigente del Uiepe (Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna Catanzaro) Rocco Scicchitano, nel corso della presentazione di due importanti protocolli svolta questa mattina a Catanzaro, presso il Centro per la Giustizia minorile per la Calabria.
Il primo protocollo è stato siglato tra il Cgm (Centro per la Giustizia minorile per la Calabria), il Dsmd (Dipartimento Salute mentale e dipendenze dell’Asp di Catanzaro” e il Serd di Catanzaro (Servio per le dipendenze);
Il secondo, tra Cgm, Uiepe e Rotary.
All’evento sono stati presenti la presidente del Tribunale dei Minori, Teresa Chiodo, la procuratrice della Repubblica per i minori, Alessandra Ruberto, il prefetto di Catanzaro Castrese De Rosa, il dirigente dell’Assistenza territoriale – Salute nelle carceri, Francesco Lucia, il dirigente della Sanità penitenziaria, Giulio Mizio, il Garante regionale per i detenuti Giovanna Francesca Russo e il presidente del Consiglio comunale Gianmichele Bosco
“Siamo felici di questa giornata – aggiunge Scicchitano – è una nuova occasione per coinvolgere associazioni come il Rotary in una pena che sia davvero di comunità, attività di sensibilizzazione, formazione e presa in carico di utenza minorile e di adulti che incappano nel circuito penale”.
Dal canto suo, la dirigente del Cgm, Valeria Cavalletti spiega: “Abbiamo firmato due protocolli. Il proimo riguarda le attività che ragazzi in carico ai servizi minori del circuito penale potranno svolgere grazie anche alla disponibilità che il Rotary ci ha dimostrato. È stato firmato congiuntamente con Uiepe Calabria perchè vogliamo rivolgere all’utenza penale un'attenzione per l'inclusione lavoratori ma anche formativa”.
Il secondo è firmato insieme al Serd per le dipendenze tra il Serd e il Cgm ed “è operativo e l’obiettivo è dare ai ragazzi maggiori garanzie di presa in carico del servizio sanitario e di assicurare che, oltre ad un programma educativo inviduale, ci sia un programma trattamentale coordinato che segua nel lungo periodo che il ragazzo farà insieme al Serd e Servizi sociali”.
Elena Grimaldi: “Come Rotary Club Catanzaro abbiamo siglato questo protocollo sia con Cgm che Uiepe. Da la possibilità a noi rotariani che dobbiamo fare service, quale occasione migliore di metterci all’opera per fare qualcosa di utile per i nostri giovani detenuti e staremo ad ascoltarli in base all’esigenze con le nostre professionalità. Progetti in corso con il Museo diocesano e altri con la dottoressa Macrina sulla sessualità e tanti altri ancori”.
Infine, Giulia Audino, dirigente Serd di Catanzaro: “Il protocollo nasce dall’esperienza di anni di lavoro del Serd all’interno dell’Ipm e delle comunità ministeriali. Abbiamo pensato di dare accessi codificati. L’equipe multidisciplinare è costituita da un medico, una psicologa e un educatore e faranno acceso nell’Imp ogni lunedì per la codifica della domanda, mentre giovedì il medico farà diagnosi per prendere in cura il paziente. È importante sfruttare questo momento di pena per restituirli alla società e provare a insegnare ai ragazzi di pensare”.
E conclude: “Nell’istituto penitenziario il maggior consumo di droghe è quello di cannabis, poi alterazione di condotta alcolica, abuso di farmaci, punte di cocaina. A differenza degli adulti dove registriamo un consumo di eroina e cocaina e sono in terapia farmacologica. Sul minore si può lavorare di più proponendo un progetto educativo. Ogni qual volta che entro nel carcere dei minori penso al fallimento delle società”.
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