di ELENA BOVA*
La comunicazione del Direttore Sanitario dell’Azienda Dulbecco Domenico Perri rivolta al personale ed al loro abbigliamento durante l’orario di lavoro e nella vita privata è cosi arcaica da sembrare uno scherzo. I lavoratori e le lavoratrici della nostra sanità sono ancora gli stessi che durante la pandemia non si sono risparmiati e tutti abbiamo definito angeli perchè hanno pagato i prezzi maggiori in termini di morte e malattia. Allora erano a mani nude perché ci volle tempo per capire la necessità di un abbigliamento adeguato a proteggerli dal virus. Sono gli stessi che operando nel nostro servizio sanitario pubblico, considerato prima il migliore del mondo ed oggi in una crisi profonda, sorreggono i nostri ospedali con turni e prestazioni fuori orario perché non si va via se c’è un’urgenza o non arriva il cambio del personale sotto organico per pensionamenti o malattie. Il Direttore sanitario dovrebbe sapere che da più di 10 anni il commissariamento della sanità calabrese ha bloccato il turnover e quindi le assunzioni di nuovo personale. Come hanno recepito la comunicazione sull’abbigliamento i lavoratori dell’emergenza urgenza o dei pronto soccorso? Aspettate che prima d’intervenire dobbiamo vedere se la divisa è senza macchie o i calzari sono quelli in dotazione e i caposala devono verificare se è tutto in perfetto ordine. Lo sa il Direttore che le pause degli operatori di un ospedale non si prendono in orari concordati semplicemente perché il lavoro per garantire la salute non le consente. Quanta quota oraria di riposo e ferie arretrate hanno i reparti chirurgici da consumare?
“L’ importanza di mantenere un abbigliamento ed un comportamento dignitoso anche al di fuori dell’orario di lavoro” è pesante ingerenza nella vita privata delle persone che denota non solo abuso di potere, ma una antistorica cultura degna dell’epoca della restaurazione, quando l’obbligo di vestire in un certo modo denotava l’appartenenza alle classi in cui era divisa la società e per le donne rappresentava il controllo sui loro corpi come purtroppo avviene ancora in alcuni paesi dai quali il nostro dovrebbe essere lontano anni luce. Purtroppo evidentemente non è così.
*ginecologa ex dipendente Pugliese-Ciaccio
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