E' una vera e propria "guerra" quella tra il Codacons e la Sorical in merito alla fornitura di acqua nella città di Cosenza.
Era stato il Codacons attraverso il vice presidente nazionale Francesco Di Lieto a chiedere a gran voce che venisse erogata l'acqua nella città dei Bruzi sempre e non a fasce orarie alterne. E questo perché - spiegava di Lieto - in questa situazione di emergenza coronavirus l'igiene è la cosa principale e diventa difficile rispettare le regole.
Immediata era stata la replica di Sorical attarverso il direttore operativo della Sorical, Sergio De Marco, che aveva parlato di "infantili considerazioni del Codacons Calabria in relazione alla necessità di fornire l’acqua “h24” ai cittadini di Cosenza destituite di qualsiasi verosimiglianza tecnica, ingenue nel tono pretenzioso, abiette nel tempismo scelto".
"Il responsabile del Codacons Calabria attribuisce ad una volontà, quasi ordita con fine criminale, la mancata distribuzione idrica ottimale in città e quindi presuppone che sia possibile, ma deliberatamente non praticato, il superamento di un problema strutturale che perdura da decenni. Un problema che, anzi, proprio negli ultimi anni, ha conosciuto un apprezzabile miglioramento, per diversi motivi: la realizzazione di nuove porzioni di rete da parte dell’Amministrazione comunale e della Regione, la distrettualizzazione della rete realizzata su proposta di Sorical, le nuove modalità di manovra oggi adottate, con un migliore sincronismo nel funzionamento dei serbatoi comunali e di quelli regionali a gestione Sorica" spiegava Sorical.
E spiegava ancora che "Sorical e Amministrazione comunale stanno collaborando, con notevole impiego di personale e strumenti, per pervenire ad una fornitura continua fino alle ore 20:00 per tutti i quartieri della città nuova, proprio a garanzia di quelle utenze sprovviste di impianti autoclave privati – utenze che, in passato, avevano erogazione idrica solo per poche ore al mattino".
Il tutto però "non può escludere che, in concomitanza con interventi di manutenzione della rete idrica o degli acquedotti, possano verificarsi disservizi localizzati o diffusi in uno o più quartieri, che potrebbero risultare comprensibilmente gravosi nel periodo corrente. Di tali interruzioni o riduzioni della fornitura è data sempre regolare informazione agli enti interessati e agli organi di informazione".
Una risposta secca quella della Sorical alla richiesta del Codacons al quale spiegava anche che "sono in corso gli interventi di “ingegnerizzazione” della rete operati dalla Regione Calabria, con un investimento di 30 milioni di euro per i cinque comuni capoluogo di provincia"e che " il riequilibrio di una rete idrica di grandi dimensioni è un processo graduale, che richiede investimenti, da tempo in corso, proporzionati alla vetustà delle infrastrutture, e non già solleciti di lapalissiana auspicabilità quanto di impraticabile immediata concretizzazione.
Immediata la replica del Codacons.
"Prendiamo atto - scrive Di Lieto - del tono estremamente cortese che So.Ri.Cal. SpA riserva a chi osa chiedere spiegazioni.
Sorprende il misto di clamore ed isteria con cui SoRiCal abbia risposto ad una semplicissima richiesta: è normale che in un momento in cui si impongono severissime norme igieniche, nella città di Cosenza manchi l’acqua ? Evidentemente abbiamo toccato un nervo scoperto se a quella che appare una legittima richiesta - peraltro senza alcun clamore mediatico - ne è seguita una indecorosa sequela di insulti. Saremmo anche “abietti” - scrive rivolgendosi all'ingegnere De Marco - ma l’acqua non è cosa sua. Anche perché quell’acqua i Calabresi la pagano a carissimo prezzo. Ma di questo, si confida, ci sarà modo di discuterne nelle sedi giudiziarie competenti.
Al comunicato stampa diffuso da SoRiCal non intendiamo replicare usando lo stesso incredibile tono sprezzante, ma qualche considerazione va fatta".
La prima è che "le preoccupazioni del Codacons per la mancanza di acqua in alcune zone della città di Cosenza non sono frutto di fantasia. Lo possono testimoniare migliaia di cittadini ma, a ben vedere, lo riconosce la stessa SoRiCall allorquando è costretta ad ammettere come si stia adoperando, insieme al Comune di Cosenza, per pervenire ad una “fornitura continua fino alle ore 20”. Fornitura che, se non s’indispettisce il cortese ing. De Marco, allo stato - evidentemente - non è garantita. Sicchè ascoltare gli inviti a lavarsi le mani …in alcune zone della Calabria sembra davvero una presa in giro".
E ancora. "Per quanto riguarda la “portata costante per definizione” concordiamo che non è il caso di richiamare le basi delle costruzioni idrauliche (per le quali la portata è la quantità di acqua per unità di tempo e, quindi, può essere variabile) ma addirittura di riscriverle. Curioso, quindi, come SoRiCal lamenti la mancanza di fondi quando in Calabria abbiamo “svenduto” l’acqua al privato proprio perché avrebbe dovuto portare capitali freschi. Eppure, invece di apportare capitali, SoRiCal è riuscita nell’impresa di farsi finanziare proprio dai Calabresi per investimenti (che paghiamo in tariffa) mai realizzati. A tal proposito un pacato invito a SoRiCal. Invece di “bacchettare” chi si lamenta perché non ha l’acqua in casa, provveda a spiegare che fine abbiano fatto le centinaia di milioni di euro che SoRiCal SpA avrebbe dovuto investire in Calabria per realizzare investimenti strutturali; alcuni di questi sono stati fatti pesare in tariffa, pur non essendo stati realizzati se non in minima percentuale. Tanto chiediamo perché, si narra, che di questi milioni di euro si siano perse le tracce"..
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736