di MARCO VALLONE
Ecofest, evento annuale organizzato a Catanzaro dall'associazione culturale Alma Rinata guidata da Raffaele Lucia per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle tematiche dell'ambiente, giunge quest'anno alla sua terza edizione e, dopo la prima giornata di ieri nel centro cittadino, si è spostato questo pomeriggio a sud del capoluogo di regione calabrese, nel quartiere Giovino.
L'edizione di quest'anno punta forte sulla blue economy e la tutela del mare come temi portanti e nella seconda giornata ha proposto al pubblico la presenza e la cucina di un eccellente chef di fama nazionale, Luca Pappagallo. Precedentemente allo show cooking del noto cuoco e influencer, molto seguito anche sui social, il festival ha previsto anche un interessante momento di riflessione su “Pesce e coltivazioni di costa”, con il contributo fattivo portato da Slow Food Catanzaro.
Luca Pappagallo, prima di imbracciare pentole, fornelli, prelibatezze e attrezzi da cucina dinnanzi ai presenti accorsi per assistere al suo show, ha rilasciato ai nostri microfoni una piacevole intervista.
Oggi quali piatti preparerà e come intende stupire i presenti? “No, non voglio stupire – ha subito risposto Luca Pappagallo -. Secondo me la cosa più bella è quella di far vedere che con pesci, per esempio (in questo caso ci riferiremo ai pesci), che non sono di pregio assoluto, come potrebbero essere le orate, gli scorfani o altri ancora, si riescono a fare dei piatti straordinari. Oggi farò un primo piatto con lo sgombro – ha evidenziato sornione, con una gestualità che dice tutto – favoloso”.
Nella sua biografia di Instagram lei scrive “non chiamatemi chef”. Come mai? “Perché non sono uno chef! Lo chef è un'altra cosa, è chi dirige una brigata in un ristorante e quindi con un approccio nei confronti della ristorazione – ha spiegato Pappagallo –. Io sono tutt'altro, sono una persona che cucina con gli strumenti di casa, per la casa, e quindi dando degli strumenti alle persone che avranno voglia poi di ripetere, nella propria cucina, dei piatti che faccio io in totale semplicità”.
Da cosa dipende la sua passione per la cucina e da che cosa nasce? “Dipende dal fatto che mi piace mangiare – ha affermato Luca Pappagallo con grande ironia - ! No, al di là delle battute, in realtà se uno vuole conoscere le persone, ma anche forse un popolo, deve cominciare a studiare la cucina. La cucina, ovvero le ricette che si fanno e la loro evoluzione: io sono affascinato da questo mondo”.
La risposta alla prossima domanda potrebbe forse essere piuttosto ovvia visto quanto detto finora, ma secondo lei è meglio un piatto complesso o un piatto semplice? “Naa, sicuramente un piatto semplice – ha evidenziato il famoso divulgatore di cultura culinaria (con un sorriso ci sembra un buon modo per definirlo a questo punto, visto che ci ha spiegato che non lo si può definire chef ndr) -. Il piatto complesso lasciamolo a chi ha bisogno necessariamente di stupire. Però io dico la verità: si riesce a stupire le persone anche con l'estrema semplicità. Ma quanto è buono un piatto aglio e olio? Incredibilmente buono!”.
Cosa ha imparato dalla cucina in questi anni e anche del popolo italiano in generale, girando la penisola e comunicando anche con così tanti concittadini? “Ho imparato che non esiste, – ha affermato Pappagallo – regione italiana, che vada dal Trentino fino alla Sicilia, dove alla fine non si finisce a parlare poi sempre di mangiare! A tavola soprattutto: mentre si mangia si parla di quello che si mangerà”.
Prima dello show cooking, si diceva, c'è stato spazio anche per il talk. “Pesce e coltivazioni di costa” il tema di giornata, a cui gli organizzatori di Ecofest si sono voluti dedicare “perché secondo noi la sostenibilità – ha spiegato il presidente dell'associazione Alma Rinata Raffaele Lucia – è diventato un fatto non solo attuale, ma a cui non possiamo proprio rinunciare. Quest'anno abbiamo pensato di parlare di blue economy che abbraccia chiaramente tantissime attività e noi abbiamo sposato la sostenibilità: questo pomeriggio abbiamo anche presentato un'imbarcazione del tutto elettrica, che rientra appunto tra le attività della blue economy. Nel talk di oggi sono stati presenti chef e produttori di materie prime pescate nel nostro mare e conservate: ci hanno spiegato come si conservano e tutto il resto. E poi ancora abbiamo vissuto una cena con degustazione, fatta sempre con la collaborazione di Slow Food, dove gli chef calabresi locali hanno cucinato delle pietanze con dei prodotti ittici delle nostre coste. Ecco, per noi questo è importante perché pensiamo che la sostenibilità sia tutto”.
“Oggi è la seconda giornata di Ecofest” ha continuato a ricordare a tutti Raffaele Lucia, prima di soffermarsi sugli appuntamenti dei prossimi due giorni: “Domani si proseguirà con delle proiezioni di docufilm sull'ambiente – ha affermato -, rimanendo chiaramente sempre sul tema. E poi domenica, giornata finale del festival, in cui ci sarà una visita guidata del museo del mare di Montepaone Lido. Questa è Ecofest!”.
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