
di MARIO NICOTERA*
Sono stato incollato alla TV, ma mi aspettavo questo risultato, anche se non così clamoroso. Ieri avevo preannunciato (non creduto) ai miei amici  la vittoria di Trump. Siamo in tempi in cui le vecchie ideologie democratiche e comunitarie stanno mordendo il freno. Il Mondo, quasi tutti, eccetto quelli  che hanno vissuto di “ rendite ideologiche oramai desuete e fatto fortune continuando a predicare utopie (!) dietro il carro dei c. d. progressisti. Ma dove è stato questo progresso? Guerre, miserie, inflazione, debito pubblico, tirannie, oppressioni della libertà personale e di pensiero hanno hanno rappresentato il prodotto e seminato le paure, la sfiducia, la caduta delle illusioni.
Risultato? L’invocazione dell'uomo forte ( vedi il recente passato) che può promettere prima, senza realizzare, poi, il progetto di una rinascita che non è mai avvenuta e non avverrà’ mai ( perché i tiranni, prima o poi verranno sconfitti da guerre o rivoluzioni sanguinose!) Che importa alla moltitudine che soffre, se le promesse saranno mendaci? Intanto, sperano e votano in massa l’uomo forte che promette una politica meno flebile e ambigua delle c. d. Democrazie progressiste, sempre più velleitarie nelle promesse e meno concrete nelle proposte( una volta ho detto: perché la sinistra non approva quando è al governo le riforme sbandierate e reclamate a viva voce quando è all’opposizione?).
Oggi vediamo affermarsi le tirannie in tutto il mondo (Putin. Orban. Maduro, gli Ayatolla’, Xi Jmping e compagnia cantante con l’Africa la Nord Corea in testa). Ci penseranno loro a disperdere le illusioni e, con la prepotenza e l’arroganza, spegnere gli ardori e, pur tra mille restrizioni delle libertà fondamentali, il popolo inneggerà il Dittatore e sognerà la conquista del Mondo come strumento del raggiungimento del benessere agognato. Bisogna prenderne atto e non inseguire chimere, miei affezionati - se pure ce ne siete- lettori, perché non c’è più tempo per coltivare illusioni e seminare speranze, in un terreno in cui continueranno ad essere mortificati e sottomessi migliori e favoriti gli esaltati, gli ignoranti, i pressappochisti, che occuperanno i posti che toccherebbero ad altri e che compenseranno i propri limiti personologici e culturali con il clientelismo acquiescente, la prepotenza e la forza con cui continueranno a gestire, emarginare i giusti e i meritevoli e soffocare il loro dissenso.
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