Ennio Curcio: "Ponte sullo Stretto: serve alla Calabria?"

di ENNIO CURCIO

Tra qualche giorno si discuterà in ambito governativo  nazionale, il ministro Salvini promotore, del ponte sullo stretto di Messina. Mentre la terra trema in Calabria, i Presidenti di Calabria e Sicilia verranno ascoltati a Roma, per fornire il loro parere sul futuro ponte. Senza entrare nel merito tecnico dell'opera, anche se ci sarebbe da dire molto, almeno dal punto di vista antisismico, essendo una delle aree più a rischio del mondo, la domanda da porre è: ma il ponte, che per definizione attraversa, supera, quanto serve alla Calabria che invece ha tutta la fascia ionica viaria in condizioni drammatiche tanto da impedirne lo sviluppo economico e sociale? 

Di certo, il ponte, è utilissimo alla Sicilia e loro fanno bene a volerlo. Ma noi calabresi davvero abbiamo bisogno di quel ponte per crescere? 

Comprendiamo che al ministro Salvini pochi importi della Calabria ionica, ma che non importi neanche al nostro presidente,  beh.. questo ci fa riflettere e preoccupare. Una verità bisogna anche dirla e cioè che le grandi opere, servono alle imprese del nord per vincere gli appalti e poi sub-appaltarli a prezzi stracciati alle imprese del sud.

Per la Statale ionica invece, sarebbero tanti piccoli grandi lotti a cui ben potrebbero partecipare imprese locali, in consorzio, rimanendo in regione tutta la ricchezza generata da quei lavori.

Se le cose stanno così e, non sembra stiano diversamente, allora perché il nostro Presidente dovrebbe dire di sí al ponte ?
Forse perché qualora dicesse di no, non ci sarebbe nessun grande appalto, poiché della Calabria non frega niente a nessuno, neanche al nuovo governo, che non ha inserito neanche un ministro. 

Al netto delle chiacchiere della "nuova"  maggioranza.

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