Eolico a Squillace, respinto dal Consiglio di Stato l'appello del Comune contro la ditta

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Parco eolico
  27 settembre 2023 18:32

di PAOLO CRISTOFARO

Il Consiglio di Stato (Sezione Quarta) ha respinto l'appello del Comune di Squillace, difeso dall'avvocato Rosanna Amendola, contro la sentenza emessa dal Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria, del 13 agosto 2018, relativa all'installazione di alcune turbine eoliche della ditta "Mauro Agostino", patrocinata dall'avvocato Francesco Izzo. La sentenza del Consiglio di Stato (presidente: Vito Poli; estensore: Ofelia Fratamico), ha stabilito che non vi sono i presupposti per accogliere l'istanza dell'Ente comunale e per annullare, dunque, quanto deciso dal Tar nel 2018.

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La vicende, in sostanza, riguarda l'installazione di 4 aerogeneratori da parte della ditta "Mauro Agostino" nel territorio di Squillace. Il 16 dicembre 2016, il titolare aveva fatto pervenire al Comune 4 distinte segnalazioni di inizio attività relative ai 4 impianti citati. Nei successivi 30 giorni l'Ente non ha dato riscontri negativi e la ditta ha provveduto all'acquisto degli aerogeneratori. Ma il 20 febbraio 2017, poi, l'amministrazione comunale ha diffidato l'impresa dall'intraprendere i lavori ritenendo inapplicabile la procedura semplificata prevista dalle disposizioni regionali sostenendo, piuttosto, la necessità di un'unica domanda poiché il soggetto proprietario era il medesimo. 

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Dal canto suo, il Tar della Calabria aveva già rilevato difetti nella procedura comunale. "Dopo il decorso dei 30 giorni dalla presentazione della sua segnalazione, non avendo il comune esercitato il suo potere inibitorio, essa sarebbe stata legittimata ex lege all'esercizio dell'attività costruttiva senza bisogno di un provvedimento espresso o tacito di autorizzazione da parte dell'amministrazione, che per intervenire successivamente avrebbe dovuto far uso del potere di autotutela con l'osservanza delle modalità e delle garanzie previste dalla legge", è riportato in sentenza. Successivamente, in sede di Consiglio di Stato, il Comune ha sollevato ulteriori presunti ostacoli relativi alle autorizzazioni e alle valutazioni d'impatto ambientale.

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Tuttavia, il tribunale ha valutato che nonostante le nuove osservazioni dell'Ente queste non siano sufficienti ai fini del ribaltamento della sentenza del Tar. Al di là di ciò, in base a quanto si legge nel dispositivo, sembrerebbero sussistere una serie di questioni tecniche che lascerebbero spazio all'amministrazione comunale per ulteriori azioni burocratiche, alla luce di eventuali cambiamenti nel frattempo avvenuti in seno alle normative regionali in materia. È da vedere, dunque, se e come il Comune si è mosso - o si muoverà - conseguentemente alla sentenza del Consiglio di Stato, che intanto ha condannato l'Ente alle spese di giudizio. 

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