di TERESA ALOI
Alla fine la festa è andata come dove andare: nel migliore dei modi. I bambini hanno realizzato i propri lavoretti per celebrare degnamente il 19 marzo, Festa del papà.
Lì, nelle aule dell'istituto statale “Manzoni – Augruso” di Lamezia Terme, dove la preside Antonella Mongiardo ha dato un significato più ampio ed inclusivo alle Feste del papà e della mamma tutto si è svolto nel migliore dei modi.
L'aver dato un nome nuovo alle tradizionali giornate del papà e della mamma, che si festeggiano ogni anno nelle scuole, dove i bambini svolgono insieme ai loro insegnanti attività a tema e laboratori creativi, "tramutandole" in "Festa della famiglia" per non fare sentire a disagio i bimbi che la mamma o il papà - per qualsiasi motivo - non ce l'hanno, non ha creato alcun disagio.
Anzi “unanime" è stata la soddisfazione espressa dai docenti e dai referenti della scuola, oltre che dalle tante famiglie per le iniziative avviate nelle varie classi dei diversi ordini dell’IC Manzoni-Augruso, per la festa del papà e, in generale, della famiglia e che di fatto hanno reso operativa ed efficace la scelta di un "profilo educativo adeguato ai diversi contesti"
Del resto niente si è tolto, semmai si è aggiunto. Avere attenzione alle diverse sensibilità in diverse fasi della vita può solo restituire uno spessore più umano a tutta l’istituzione scolastica.
E così, le referenti di plesso sulla Festa della famiglia hanno sottolineato che la giornata di sabato si è svolta in modo sereno, come sempre. Nelle classi di scuola primaria, i bambini hanno realizzato piccole creazioni per il loro papà o per altri membri della famiglia, poesie, disegni, canzoncine e lavoretti artistici, in semplicità e con le dovute cautele da parte degli insegnanti.
“L’esercizio della democrazia- ha ribadito la dirigente scolastica Antonella Mongiardo- si esplica anche attraverso la lettura attenta e la conoscenza delle questioni che si vogliono confutare o contestare, senza strumentalizzazioni di alcun tipo, che non giovano di certo alle relazioni umane e civili, su cui si fonda la vita della nostra comunità scolastica”.
Strumentalizzazioni, già. Come quella avvenuta stamattina "quando un genitore - riferisce la dirigente - così mi è stato riferito dalla referente di plesso e dai collaboratori scolastici si stava facendo intervistare da una troupe televisiva nel cortile della scuola, intorno alle ore 08:20. Tant’è che, su mia disposizione, il personale ha provveduto tempestivamente ad invitare i signori a continuare l’intervista fuori dalle pertinenze scolastiche".
"Il fatto accaduto è gravissimo, anche peggiore del non saper leggere e capire una circolare, perché si configura come un gesto irriguardoso nei confronti dell’istituzione scolastica, dove vigono peraltro regole ben precise dal punto di vista della sicurezza. Ribadisco che i genitori che vogliano parlare con la sottoscritta dirigente scolastica - spiega ancora - possono chiedere un appuntamento, come fanno sempre tutti gli utenti del servizio scolastico, e la sottoscritta li riceve sempre, spesso anche al di fuori delle fasce orarie previste. Certo, se un genitore, anziché chiedermi un appuntamento, preferisce parlare con i giornalisti, è libero di farlo, ma fuori dalla scuola".
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