
di IACOPO PARISI
Una rete fatta di associazioni, istituzioni e forze dell’ordine per proteggere gli anziani dalle truffe.
È questo il risultato più significativo del progetto “Fidarsi è bene. Conoscere è meglio”, promosso dal Comune di Catanzaro in collaborazione con la Fondazione Ra.Gi. e finanziato dal Fondo Unico Giustizia, che si avvia alla conclusione dopo mesi di attività sul territorio.
Un percorso di prevenzione e informazione rivolto agli anziani, che negli ultimi mesi ha creato una vera rete di prossimità tra istituzioni, forze dell’ordine, associazioni e cittadini.

Da metà settembre, cinque infopoint fisici e uno sportello permanente al Centro diurno Ra.Gi. hanno offerto ascolto e sostegno, mentre altri 5 punti informativi itineranti hanno raggiunto i quartieri più periferici. In totale, circa 200 persone si sono rivolte ai servizi messi in campo, tra sportelli fissi e mobili.
Un segnale, sottolineano i promotori, che la paura di essere raggirati può essere combattuta soprattutto con la fiducia e la conoscenza.
"È uno dei reati più odiosi — ha dichiarato il prefetto Castrese De Rosa — e i dati ci dicono che è in aumento. Ma cresce anche la sensibilizzazione: oggi più persone denunciano e molte truffe vengono sventate grazie all’attenzione dei cittadini e al lavoro delle forze dell’ordine. Dobbiamo investire nella cultura della prevenzione, e non avere vergogna di denunciare. La battaglia si vince insieme".
Sulla stessa linea, Amanda Gigliotti, psicologa e referente del progetto per la Fondazione Ra.Gi., ha evidenziato come il coinvolgimento della comunità sia stato decisivo: "I risultati sono stati buoni, nonostante il tempo breve a disposizione. Le persone si sono sentite toccate dal tema e hanno partecipato con interesse. Fondamentale è stata la collaborazione con il Comune, con le forze dell’ordine e con le attività commerciali che hanno accolto gli infopoint".
Un ringraziamento condiviso anche dal sindaco Nicola Fiorita, che ha definito l’iniziativa "un segno di civiltà e di attenzione verso una componente troppo spesso dimenticata ma preziosa della nostra comunità». Il primo cittadino ha ricordato come i fondi siano stati impiegati «per prevenire e arginare un fenomeno che ha un impatto forte nella vita delle persone".

A rimarcare l’importanza della rete di collaborazione, anche il maggiore Mario Petrosino, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Catanzaro: "La rete deve esistere non solo tra istituzioni, ma anche tra i cittadini. Parlare con il vicino di casa, con i familiari, può evitare che un’altra persona venga raggirata. La collaborazione ci consente di intervenire tempestivamente".
La forza del progetto, hanno ricordato molti dei presenti, risiede proprio nella rete costruita tra istituzioni e forze dell’ordine, unite da un obiettivo comune: proteggere le persone più vulnerabili.
Accanto al Prefetto Castrese De Rosa e al Maggiore Mario Petrosino dell’Arma dei Carabinieri, hanno partecipato anche il Commissario Capo Giuseppe Travagliante della Polizia di Stato e il Maggiore Cosimo Nacci della Guardia di Finanza, a testimoniare un impegno condiviso che supera i confini delle singole competenze e punta a rendere la sicurezza un bene collettivo.
Le conclusioni sono state affidate a Elena Sodano, presidente della Fondazione Ra.Gi., che ha invitato a proseguire il lavoro di sensibilizzazione avviato con il progetto. Durante l’incontro sono stati presentati tre cortometraggi realizzati da Piero Procopio, comico e presidente dell’associazione Hercules, pensati per sensibilizzare gli anziani sul tema delle truffe con un linguaggio accessibile e ironico.
Uno di questi ha visto lo stesso Procopio e Teresa Barbagallo protagonisti in scena, regalando agli ospiti un momento di leggerezza e simpatia che ha saputo coniugare riflessione e sorriso, mostrando come anche l’ironia possa diventare uno strumento efficace di prevenzione e vicinanza.
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