di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
“Ritrovarsi qui significa riaffermare certi valori”.
A sostenerlo è il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita alla commemorazione di Giuseppe Malacaria, muratore socialista ucciso dalla deflagrazione di 3 ordigni di matrice fascista lanciati da “ignoti”, il 4 febbraio 1971.
L’iniziativa è stata organizzata ieri pomeriggio da una serie di sigle antifasciste e democratiche e patrocinata dal Comune di Catanzaro, in piazzetta della Libertà, dove risiede una targa in suo ricordo”.
“La memoria può essere un esercizio sterile, fine a sè stesso – osserva il sindaco, prima della posa di un mazzo di fiori - o un modo per ricordare a noi tutti quello che siamo e quello che vogliamo essere”.
Fiorita ricorda che “il 4 febbraio 1971 una manifestazione democratica e antifascista che diceva no alla violenza esercitata contro il capoluogo e la democrazia fu brutalmente assaltata con delle bombe. Malacaria era una persona qualunque che non ha senso dipingere come un eroe ma che amava la libertà e la democrazia, ha pagato con la sua vita”.
Il sindaco sottolinea che “Malacaria ci ricorda che i valori vanno conservati, custoditi e riaffermati ogni volta e come sempre siamo qua per ricordarlo”.
Dopo il sindaco parlano Gianmichele Bosco, presidente del Consiglio comunale di Catanzaro; Mario Vallone, presidente dell’Anpi Calabria; Emanuele Scalzo ed Enzo Scalese per la Cgil; Elvira Iaccino per l’associazione Libera; Antonio Calogero, segretario cittadino del Partito democratico e Francesco Ranieri per Potere al Popolo.
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