Forestali, la Corte d'Appello dà torto a Calabria Verde: "Sì ai rimborsi chilometrici, illegittimi i tagli forfettari"

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  05 dicembre 2025 13:29

È una sentenza destinata a far discutere e a creare un precedente importante per il comparto idraulico-forestale calabrese quella depositata qualche giorno fa dalla Sezione Lavoro della Corte d'Appello di Catanzaro. I giudici hanno accolto parzialmente il ricorso di un operaio idraulico forestale, con gli avvocati Carlo Abbruzzese, Andrea Borsani e Dario Semeraro , condannando l'Azienda Calabria Verde a risarcire le differenze retributive legate all'indennità chilometrica e sconfessando la linea del rimborso "forfettario" adottata dall'ente regionale.
La controversia nasceva da una questione molto pratica: come rimborsare i lavoratori che usano la propria auto per raggiungere i cantieri montani o luoghi di lavoro distanti, quando l'azienda non fornisce un mezzo. Il lavoratore chiedeva l'applicazione dell'art. 54 del Contratto Collettivo Nazionale (CCNL), che prevede un'indennità pari a un quinto del costo della benzina per ogni chilometro percorso. Di contro, Calabria Verde aveva applicato un rimborso forfettario previsto dal Contratto Integrativo Regionale, sostenendo che l'applicazione del criterio nazionale fosse troppo onerosa e incompatibile con i vincoli di bilancio e la normativa sul contenimento della spesa pubblica.
 In primo grado, il Tribunale di Cosenza aveva dato ragione all'azienda, ritenendo legittima la scelta del "forfait" per evitare lo sforamento dei tetti di spesa.
La Corte d'Appello di Catanzaro ha però ribaltato questa interpretazione accogliendo la tesi degli avvocati Abbruzzese, Borsani e Semeraro. I giudici hanno stabilito un principio chiave: l'indennità chilometrica per i forestali non è un semplice rimborso spese, ma ha natura "retributiva". Essa compensa il disagio di lavorare in zone disagiate e montane. Di conseguenza, è una voce dello stipendio che non può essere compressa unilateralmente dal datore di lavoro. La Corte ha chiarito che, sebbene Calabria Verde sia un ente pubblico economico, ai suoi dipendenti si applica il CCNL privatistico (in virtù dell'art. 7-bis del D.L. 120/2021). Le norme sulla "spending review", spesso invocate dagli enti per tagliare i costi, costituiscono principi generali per le Regioni, ma non possono giustificare la violazione diretta di precisi obblighi contrattuali verso i lavoratori. Inoltre, la Corte ha smontato la tesi della mancanza di fondi, rilevando che la copertura finanziaria per l'applicazione del contratto nazionale era stata formalmente attestata da un decreto dirigenziale del 2022. L'accoglimento del ricorso, è stato parziale solo sotto il profilo temporale. La Corte ha riconosciuto il diritto al rimborso pieno a partire dall'entrata in vigore della legge che ha esteso il contratto privatistico ai forestali pubblici (novembre 2021). Per le mensilità contestate, Calabria Verde è stata condannata a versare al lavoratore le differenze retributive calcolate. L'azienda dovrà inoltre farsi carico delle spese legali. Questa apre ora la strada a possibili nuovi ricorsi, chiarendo che i vincoli di bilancio non possono cancellare i diritti acquisiti tramite la contrattazione nazionale.


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