Francesco Colella è Saro Balsamo nella serie Netflix “Mrs Playmen”: l’intervista

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images Francesco Colella è Saro Balsamo nella serie Netflix “Mrs Playmen”: l’intervista
Francesco Colella e Carolina Crescentini (fonte Netflix Ita)

L’attore catanzarese racconta ai nostri microfoni il lavoro dietro un personaggio scomodo e sorprendentemente attuale

  02 dicembre 2025 18:35

di CARLO MIGNOLLI

Attore tra i più versatili e intensi del panorama italiano, Francesco Colella ha costruito una carriera fatta di ruoli complessi e di una naturalezza rara nel passare da un universo narrativo all’altro. Nato a Catanzaro, cresciuto artisticamente tra teatro, cinema d’autore e serie di respiro internazionale, oggi è una delle presenze più solide e amate del nostro cinema.

Lo conferma anche la sua prova in “Mrs Playmen”, tra le serie più viste su Netflix nel novembre 2025, in cui interpreta Saro Balsamo, marito di Adelina Tattilo - la pioniera che negli anni ’70 rivoluzionò il rapporto dell’Italia con l’immagine femminile e con la libertà sessuale. Accanto a una Carolina Crescentini magnetica, Colella dà corpo a un uomo spregiudicato, affascinante e moralmente sfaldato: un “patriarca moderno” che, come racconta l’attore, ha molto più in comune con il presente di quanto si possa immaginare.

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«Saro Balsamo non è esattamente un personaggio edificante», premette Colella, «ma mi interessava rappresentare un uomo di quei tempi: un businessman capace di riempire di debiti la società e perfino sua moglie pur di seguire i propri interessi, arrivando perfino a farla incarcerare». L’attore spiega che Balsamo agisce senza alcun freno morale, né sentimentale: «È un cacciatore di donne, non si pone limiti sotto nessun aspetto. In tutto questo esercita comunque un suo fascino. La sfida era proprio interpretare qualcuno così lontano da me, da lasciarlo libero di esprimersi».

Colella definisce Saro Balsamo “il nonno di tanti uomini di oggi”, ma quali aspetti possiamo trovare nel presente? «Quello che riconosco è soprattutto la spregiudicatezza negli affari», dichiara: «Pur di raggiungere obiettivi personali, Saro ricorre a mezzi leciti e illeciti». Colella sottolinea anche il rapporto distorto del personaggio con il femminile: «Non si fa scrupolo di tradire, cambia partner in modo seriale. E mentre Adelina porterà Playmen verso un’idea progressista, lui contribuisce alla diffusione del porno in Italia». L’attore osserva che questa mentalità non è affatto scomparsa: «La somiglianza con certi uomini di oggi sta proprio nella spregiudicatezza morale, sia sentimentale che finanziaria».

Sorride quando parla della collega sul set Carolina Crescentini: «È stata una fortuna poter lavorare con lei. È un’attrice intelligente, ironica, piena di talento e disposta al gioco scenico». E aggiunge: «Le scene con lei prendevano vita da sole. Non portava un personaggio precostruito, lo costruivamo insieme. A volte era talmente coinvolta emotivamente che finiva per asciugarsi le lacrime ridendo, e magari mi mandava a quel paese per gioco. Carolina si è fatta attraversare da Adelina in modo bellissimo».

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Nel corso della carriera Francesco Colella ha interpretato identità molto diverse. Da Don Calogero Sedara nel “Gattopardo” a Italo in ZeroZeroZero. Ma cosa attira l’attore catanzarese a cambiare sempre veste? «Forse mi attrae la sfida che ogni ruolo porta con sé», afferma. «È come se i personaggi mi indicassero le direzioni di un viaggio». Per Colella, il lavoro passa attraverso un’esplorazione sensoriale: «Cerco i dettagli, gli ingredienti, gli umori e perfino gli odori di una vita». Non parla di personaggi, ma di “persone”: «Sono evocazioni di persone. Alcune le abbraccio perché mi educano, altre le disprezzo e le lascio libere di esprimersi nella loro volgarità o nella loro inclinazione al male». Sottolinea che non esiste un metodo fisso: «Ogni incontro è diverso, che venga dalla letteratura, da una sceneggiatura o dalla vita vera».

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Conclude con un pensiero per la sua terra d’origine: «Trovo molto bello che in Calabria ci sia più lavoro e più competenze», osserva. «Le competenze crescono con l’esperienza». E su un possibile futuro lavoro nella regione dice: «Ho lavorato spesso in Calabria, ma non scelgo un progetto perché è girato nella mia terra. Scelgo le storie e i personaggi». L’attore resta però legato alle sue origini: «Torno volentieri in Calabria, ci sto bene. E se arriva una storia bella, accetto con grande piacere».

 


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