Francesco Mazza: "Ciao Oliviero, quello che hai fatto nei tuoi 60 anni di attività resterà per sempre"

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images Francesco Mazza: "Ciao Oliviero, quello che hai fatto nei tuoi 60 anni di attività resterà per sempre"

  13 gennaio 2025 19:21

di FRANCESCO MAZZA

Ciao, Oliviero. Io mi ricordo, sì, io mi ricordo di quella volta che mi hai raccontato del tuo incontro con Don Milani, lì sul Mugello. Eri di ritorno dalla Sicilia, dove ti eri recato per un servizio sui morti ammazzati dalla mafia, ti erano rimaste poche pose nel rullino, tredici per l’esattezza, avevi sentito parlare di un prete sovversivo, e volevi conoscerlo.

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Avevi poco più di vent’anni nel 1963, sei salito su quei monti, insieme con il giornalista Giorgio Pecorini e hai fotografato i ragazzi di don Lorenzo Milani. Su una parete della scuola c’è scritto, in grande, “I care”: è il motto – altrimenti intraducibile – dei giovani americani migliori, traduce il priore, “Me ne importa, mi sta a cuore. È il contrario esatto della  tracotante sentenza fascista del Me ne frego”.

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Mi hai detto che da quel giorno nella tua vita scattò qualcosa che ti ha reso il genio che sei stato. La fotografia, hai subito pensato che potesse essere un’arma da usare per poter contribuire a cambiare il corso delle cose. E tu ci sei riuscito. Forse certe cose non vanno meglio di quando ce le hai raccontate per immagini. Ma sono sicuramente diversi gli occhi con cui le guardiamo. E parafrasando un vecchio adagio potremmo dire che chi salva anche una sola coscienza, ha salvato la coscienza del mondo. Quello che hai fatto nei tuoi sessant’anni di attività ci resterà per sempre.

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A me, resterà per sempre l’appellativo che mi hai attribuito: “Padre Mazza”. Magari fra qualche giorno, spiegherò perché, parleremo di te, ti renderemo omaggio. Per il momento mi fermo qui, la commozione è troppa per scrivere ancora. Ti voglio bene, Oliviero.

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