Frati cappuccini via da Catanzaro, la Sovrintendenza latita e resta il mistero sui beni. Giovedì 6 febbraio assemblea pubblica

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images Frati cappuccini via da Catanzaro, la Sovrintendenza latita e resta il mistero sui beni. Giovedì 6 febbraio assemblea pubblica
Il gruppo di protesta contro la chiusura della chiesa del Monte
  04 febbraio 2020 15:48

di STEFANIA PAPALEO

Il Comitato permanente a favore del Convento del Monte dei Morti di Catanzaro non molla. Il silenzio della Sovrintendenza alle Belle Arti sulla vicenda che ruota intorno al trasferimento dei frati cappuccini da Catanzaro non fa presagire nulla di buono. Così, per giovedì 6 febbraio, alle 18, presso la saletta del convento, è stata promossa un'assemblea pubblica “per scongiurare la chiusura del convento dei frati cappuccini della Chiesa del monte dei morti e della Misericordia di Catanzaro”.

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L'assemblea offrirà sicuramente occasione per parlare anche dei beni custoditi nel convento e rispetto ai quali non sembra esista alcun inventario,  tanto che qualcuno già teme che alla fine potrebbero non tornare i conti. Sulla destinazione degli stessi beni, infatti, non c'è alcuna certezza  e il timore aumenta se si pensa alla tela raffigurante il Patrono San Vitaliano mentre contempla estasiato l’Immacolata, trasferita tempo fa all’Eremo dei Cappuccini di Reggio Calabria e mai più restituita.

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La tela che raffigura San Vitaliano mentre guarda verso l'Immacolata

A rassicurare in tal senso è stato tempo fa il Provinciale dell’Ordine dei Cappuccini, Padre Pietro Amendola, nel corso di un incontro con le associazioni che si sono costituite a difesa dei frati Cappuccini  in città, ovvero un Comitato spontaneo formato da Il Cenacolo dei Dieci, l’Accademia dei Bronzi, la C.a.p.it regionale, l’Osservatorio per il Decoro Urbano, l’Associazione di Filatelia e Collezionismo Vario, la Pro Loco, Catacium, Catanzaro nel Cuore, Petrusinu ogni minestra, Attiva, Calabria in Armi, Scartamento Ridotto Calabria, i gruppo di preghiera di Natuzza e della Serva di Dio Nucci a Tolomeo, il Cenacolo cuore immacolato di Maria e la comunità dei Servi della Sofferenza, affiancati nella loro battaglia dall’assessore comunale Danilo Russo.

Padre Amendola, infatti, aveva tentato di levare via ogni dubbio sulla destinazione delle opere d’arte donate al Convento dai fedeli e che in caso di trasferimento dei frati resterebbero nella chiesa del Monte, così come si era impegnato a seguire l'eventuale procedura per la “restituzione” della tela del Santo, anche se ne aveva ipotizzato, allo stesso tempo, problemi di ricollocamento all’interno della chiesa del Monte per le modifiche strutturali subìte nelle diverse epoche. 

A questo incontro era seguita l'approvazione all’unanimità dell’atto di indirizzo, proposto dal Comitato stesso al Consiglio Comunale, per la permanenza dei Frati Cappuccini a Catanzaro, con un documento inviato dall’Amministrazione comunale a tutte le parti in causa della Chiesa catanzarese e dell’Ordine provinciale dei Cappuccini, oltre che al Ministro Generale dei Cappuccini che ha sede a Roma e alla Congregazione del Vaticano che cura il rapporto con gli ordini monastici.

Iniziativa che aveva dato ulteriore linfa alla battaglia del Comitato, che si era impegnato a sostenere l’Amministrazione comunale nell’azione intrapresa e a promuovere una necessaria e coinvolgente assemblea pubblica alla presenza dell’Arcivescovo S.E. Mons. Antonio Vincenzo Bertolone, del Ministro Provinciale dei Cappuccini e dei rappresentanti della Curia Generalizia dell’Ordine Monastico e della relativa Congregazione vaticana.

Assemblea, dunque, fissata per giovedì pomeriggio, con l'auspicio di registrare la presenza dei vertici ecclesiastici.

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