di MARCELLO FURRIOLO
Ci sono eventi che travalicano il loro significato, sia pure celebrativo.
Il conferimento delle borse di studio a quattro giovani studenti delle Quinte classi dell’Istituto Siciliani-De Nobili di Catanzaro in ricordo di Rosario Maida e della sorella Filippina, fortemente voluto dalla figlia di Sarino Elena è uno di questi accadimenti, che vogliono tramandare la memoria di una figura di docente, di sindacalista della scuola, di politico e di rappresentante delle istituzioni, che ha interpretato un pezzo importante della nostra storia, troppo facilmente dimenticato.
In effetti Sarino Maida è molto di più di un pezzo della storia di questa città. Sarino è stato l’anima politica e intellettuale di una città che non esiste più. La città proletaria, vivace delle botteghe artigiane, dei vicoli levantini del centro storico, in cui la quotidianità scorre lenta tra una battuta colorita e una riflessione sugli arcani perchè della vita, dei rioni chiassosi a nord della città in cui la speranza si tinge sempre di giallorosso, e la delusione è un goal annullato per fuorigioco, ancor prima del bisogno di riscatto sociale. La Catanzaro borghese dei caffè, dei ritrovi e dei circoli di società, osservati con rispetto e con arguzia, mai con l’astio e il rancore del nemico di classe. Perchè per Sarino l’avversario politico, non era mai un nemico da abbattere, ma un avversario possibilmente da convincere dialetticamente e, comunque, da sconfiggere con le armi della politica, del confronto, magari da irridere, ma mai da mortificare. I suoi celebri confronti-scontro con il Sindaco Ciccio Pucci, in Consiglio Comunale, rimarranno indelebili pagine di vita democratica, ineguagliabili momenti di arte oratoria, ricchi di spunti ironici, mai retorici, ed esaltazione della parola come sintesi più alta del pensiero e della cultura dell’uomo.
Sarino ha incarnato, al livello più elevato, la figura dell’intellettuale moderno e militante, in cui l’ impegno politico non è un limite o un condizionamento, ma costituisce una modalità, ma non l’unica, della ricerca e dell’attività culturale. Il prof. Maida, è stato intellettuale, in senso gramsciano, a tutto campo e ben oltre i confini del pensiero comunista e con una forte matrice cattolica. Egli ha avuto due figure di riferimento nella sua ineguagliabile vicenda umana e intellettuale, due straordinari personaggi, assai diversi tra di loro, ma di ineguagliabili qualità personali e di assoluta eccellenza culturale: Augusto Placanica e Totò Ameduri, maestri impareggiabili e mai troppo apprezzati dalla nostra comunità. Il loro rapporto, fatto di aneddoti straordinari e di incredibili elaborazioni teoriche, appartiene alle grandi vicende, che hanno caratterizzato le amicizie memorabili di personaggi che hanno fatto la storia di questa comunità. In una Catanzaro in cui cresceva il dialogo fra opposte visioni della società e la politica era strumento di emancipazione dei più deboli e di costruzione di una migliore qualità della vita. Sarino Maida, ha lasciato un grande vuoto nella sua famiglia e negli amici che lo hanno conosciuto, stimato e apprezzato e soprattutto in questa politica, ormai dimentica e lontana dai valori incarnati da Sarino. Anzi potremmo dire che questa politica, la parte politica in cui con coerenza e non poche delusioni ha militato, ha fatto in fretta a rinunciare alla sua cultura, alla sua generosità, alla sua dirittura morale, alla sua vivacità di ingegno, quasi potesse diventare una coscienza critica, un cattivo maestro per allievi mediocri, non più adusi alla fatica dello studio e del pensiero e che hanno scelto la scorciatoia comoda dell’opportunismo.
La vita di Sarino, al contrario, si è sviluppata lungo la strada dell’impegno a tutto campo, della coerenza, senza prezzo, della cultura e della verità, antiche virtù rivoluzionarie e dell’amicizia, prezioso privilegio di una città sulla via della decadenza, ma gelosamente custodita nei giardini di San Leonardo, quando sta per fiorire una nuova estate.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736