di FELICE FORESTA
Galluppi per me significa scuola. Senza retorica e senza equipollenti. Dalla seconda elementare (dopo la primina all’asilo “G. Pepe”) al terzo liceo classico, sul mio diario, alla voce istituto frequentato, non è mai cambiato nulla. E, così, era inevitabile che anche il mio percorso universitario si concludesse con quel nome e cognome. Di Pasquale Galluppi fu, infatti, l’incipit della mia tesi di laurea sui reati di stampa. Un suo pensiero diretto, ammonitore ed attualissimo sulla libertà e sulle sue declinazioni. Ivi compresa quella di espressione. E, allora, con un bagaglio così impegnativo, è intuitiva la mia risposta sul trasferimento allo storico Convitto di Corso Mazzini, dove si formarono intellettuali di lignaggio come il mio autore preferito, Corrado Alvaro.
Tuttavia, sono convinto da sempre che le facoltà universitarie umanistiche debbano dimorare in centro, perché è lì, al centro, tra la gente e con la gente, che si deve studiare e si deve cercare l’uomo. Ecco perché penso che l’opzione su cui, oggi, s’interroga l’amministrazione sia intempestiva. Perché andava esercitata prima che l’ex Ospedale Militare, uno dei gioielli a mio giudizio della nostra città, fosse destinato ad altra funzione. Mentre avrebbe dovuto e potuto ospitare una facoltà, anche di possibile nuova istituzione, come Lettere e Filosofia, di cui si avverte una stringente necessità.
Catanzaro sta vivendo, infatti, un fermento culturale assai incoraggiante che, proprio per questo, andrebbe irrorato con una facoltà ad esso dedicata. Alcune soluzioni sono, tuttavia, ancora percorribili a mio avviso. Allocando tutta l’area scientifica a Germaneto per una destinazione organica e, quindi, con il trasferimento della facoltà di Farmacia nell’attuale sede di Giurisprudenza, ipotizzerei, in primo luogo, l’utilizzo del Palazzo della provincia di piazza Rossi per la facoltà di Sociologia. Visto il ridimensionamento e comunque l’importanza dell’ente intermedio, mi piacerebbe una sua ubicazione in un palazzo antico e storico di cui, certo, disporrà. La facoltà di Giurisprudenza potrebbe essere trasferita nella sede della legione dei Carabinieri vicino al comune, con l’immediata fruizione per gli studenti di due delle nostre maggiori ricchezze identitarie, la villa Margherita e la Biblioteca Comunale. In alternativa, comunque, ci sarebbero i locali del Distretto militare.
Ovviamente, le mie sono idee affrancate dai limiti burocratici/amministrativi che magari militeranno in senso avverso. Se Catanzaro vuole, però, continuare a raccontare e raccontarsi deve, con l’ausilio delle sue intelligenze più illuminate, provare a superare anche quelli, e volare alto. Altrimenti, centro o non centro, Galluppi o non Galluppi, rischierà di avvitarsi in stucchevoli quesiti, mentre i suoi figli continueranno nella ricerca del loro domani altrove.
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