di RITA TULELLI
Il bullismo e il cyberbullismo sono fenomeni sempre più diffusi che possono avere gravi conseguenze sul benessere emotivo e psicologico dei ragazzi. Spesso, i genitori si trovano in difficoltà nel riconoscere i segnali di allarme e nel sapere come intervenire. Questo articolo vuole essere una guida pratica per aiutare i genitori a capire se i propri figli sono vittime o autori di bullismo e quali strategie adottare per affrontare il problema.
Individuare se un bambino o un adolescente è vittima di bullismo può essere complesso, poiché spesso le vittime provano vergogna o paura nel parlarne. Alcuni segnali da osservare includono cambiamenti nel comportamento, come una maggiore chiusura, ansia o tristezza senza una spiegazione apparente. Il rifiuto di andare a scuola è un altro segnale, spesso accompagnato da sintomi fisici come mal di pancia o mal di testa. Il rendimento scolastico può subire un calo a causa dello stress e della paura, mentre il sonno può essere disturbato da incubi frequenti. Se il bambino torna a casa con lividi o oggetti danneggiati, potrebbe essere un segnale di bullismo fisico. Anche l'isolamento sociale è un campanello d’allarme, con il bambino che evita gli amici o rinuncia alle attività che prima gli piacevano. Infine, un cambiamento nell’uso del telefono o dei social media, come il disagio nel controllare i messaggi o l’evitare l’uso del telefono, potrebbe indicare episodi di cyberbullismo.
D’altra parte, alcuni bambini possono essere autori di bullismo. Segnali indicativi includono un atteggiamento aggressivo o prepotente, sia a casa che a scuola, e una tendenza a minimizzare le proprie azioni o a dare la colpa agli altri. La mancanza di empatia nei confronti degli altri, conflitti frequenti con insegnanti o compagni e l’uso negativo dei social media, come commenti offensivi o atteggiamenti di derisione, possono essere ulteriori indizi. Inoltre, se il bambino frequenta compagnie che incoraggiano atteggiamenti prepotenti, potrebbe essere coinvolto in comportamenti di bullismo.
Se si sospetta che il proprio figlio sia vittima di bullismo, è fondamentale agire con sensibilità e fermezza. Creare un ambiente di fiducia, parlando con il bambino in modo aperto e senza giudizio, è il primo passo. È importante ascoltare senza minimizzare il problema, evitando frasi come "sono solo ragazzate". Coinvolgere la scuola può essere utile per comprendere meglio la situazione e richiedere interventi. Insegnare strategie di difesa, come rispondere in modo assertivo o cercare supporto in amici e adulti fidati, aiuta a rafforzare la sicurezza del bambino. Monitorare l’uso dei social media, salvare eventuali prove di cyberbullismo e segnalare gli abusi alle piattaforme social può contribuire a risolvere il problema. Se il bambino mostra segni di stress profondo, consultare uno psicologo può essere una soluzione per aiutarlo a gestire le emozioni.
Se si scopre che il proprio figlio è autore di bullismo, è essenziale affrontare la situazione con responsabilità. Evitare la negazione e minimizzare il comportamento è un errore comune. È fondamentale parlare apertamente con il bambino, chiedendogli il motivo delle sue azioni e facendogli comprendere le conseguenze. Insegnare empatia e rispetto aiuta a mettersi nei panni della vittima e a comprendere il dolore causato. Stabilire regole chiare e conseguenze concrete per il comportamento scorretto, come la limitazione dell’uso dei dispositivi digitali, può aiutare a correggere l’atteggiamento. Collaborare con la scuola e monitorare il comportamento è essenziale per evitare che si ripetano episodi di bullismo. Favorire attività positive come sport, volontariato o hobby può aiutare a canalizzare le energie in modo costruttivo. Se il comportamento persiste, rivolgersi a uno psicologo o a un educatore può essere utile per correggere l’atteggiamento e prevenire future recidive.
Il bullismo e il cyberbullismo sono problematiche che necessitano dell’attenzione e dell’impegno di tutti, in particolare dei genitori. Essere vigili, riconoscere i segnali e intervenire tempestivamente può fare la differenza nella vita di un bambino, aiutandolo a superare momenti difficili o a correggere comportamenti scorretti. Creare un ambiente familiare basato sul dialogo e sul rispetto è il primo passo per prevenire e combattere questo fenomeno.
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