Giornata Camici bianchi, Larussa (Anaao): "Premi Covid non erogati per la burocrazia. Cambiare i manager che hanno fallito"

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images Giornata Camici bianchi, Larussa (Anaao): "Premi Covid non erogati per la burocrazia. Cambiare i manager che hanno fallito"
Filippo Larussa
  20 febbraio 2022 16:22

“Oggi si celebra la giornata che ricorda il contributo di sacrificio e dedizione offerta da medici e operatori sanitari istituita in occasione della pandemia, ma che andrebbe ogni anno ricordata proprio per mantenere viva la gratitudine, più volte richiamata, anche stamane, con parole di straordinaria intensità, da Papa Francesco e dal Presidente Mattarella: 'eroi sempre, non solo nella pandemia!'". Così Filippo Larussa, segretario regionale Anaao Assomed in occasione della giornata dei ‘Camici bianchi’ che ricorre oggi 20 febbraio.

“In Calabria – prosegue Larussa- le criticità sono maggiori che nel resto d’Italia. Non è possibile, per esempio, tralasciare la questione dei premi Covid non erogati. Ormai hanno un sapore aneddotico. Il presidente Occhiuto ha fatto la sua parte emanando i decreti relativi, ma evidentemente la burocrazia, del dipartimento da un lato e delle aziende dall’altro, non trova la quadra. A questo punto non resta, a nostro parere, che prendere atto delle inefficienze e pervenire alle soluzioni anche attraverso una rivisitazione profonda dell’attuale management. Si ricorda all’uopo che gli attuali commissari straordinari, a differenza del resto d’Italia, non hanno vinto alcuna selezione e spesso non sono nemmeno inseriti nell’albo nazionale degli idonei ma sono stati chiamati intuitu personae, a volte anche dai ruoli extra-lavorativi dei pensionati, dai precedenti commissari (Cotticelli o Longo), sul cui operato è meglio stendere un pietoso velo. Tutti sono utili ma nessuno è indispensabile. Dove la mission è chiaramente fallita occorre prendere atto e agire”, precisa il segretario regionale Anaao Assomed. 

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“Non si può poi non richiamare l’importanza di effettuare assunzioni. È giusta – prosegue- la politica del governatore di procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato perché sicuramente è il miglior modo per attrarre e motivare le forze fresche ma è anche utile ricordare che in questo momento di guerra abbiamo bisogno di ogni risorsa. Sarà impossibile recuperare, in un mese o in un anno, le decine di migliaia di interventi chirurgici programmati o addirittura in urgenza, in alcuni casi, oltre alle centinaia di migliaia di visite specialistiche saltate durante la pandemia. Il prezzo da pagare sarà carissimo, in Calabria più che altrove. In quanto nella nostra regione gli screening sono stati quasi sempre parzialmente portati a termine. La mobilità regionale, quest’anno e nei prossimi, sarà probabilmente una strage da un punto di vista sociale. La lievitazione dei costi dei trasporti, della ristorazione, degli alberghi non consentirà a molti di potersi curare fuori regione perché non avranno la disponibilità di parenti all’accompagnamento, specie coloro che non possono contare su appoggi familiari fuori regione. Questi soggetti non trovando risposta né in Calabria né altrove saranno condannati a non ricevere più alcuna cura? Avremo un delta di aspettativa di vita ancora maggiore rispetto a quello già clamoroso di regioni come Trentino o Lombardia dove si misura in un decennio? Penso che un’inversione di rotta sia possibile, anche ricorrendo a forme straordinarie di reclutamento del personale”, conclude Larussa.

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