Ogni anno, il 25 novembre, si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un fenomeno che purtroppo ancora rientra nella cronaca quotidiana e non accenna a diminuire.
La data fu scelta da un gruppo di donne attiviste riunitesi nell’“Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi”, tenutosi a Bogotà nel 1981. L’Assemblea Generale dell’ONU poi ha ufficializzato questa data.
La Convenzione di Instanbul, poi nel 2011, all’articolo 3, diede questa prima definizione: “La violenza nei confronti delle donne è una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione, che provoca danni e sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che in quella privata”.
Ciò di cui parliamo, è un gravissimo fenomeno sociale a cui l’Arma cerca di porre un argine con impegno quotidiano, contrastando ogni forma di violenza di genere e perseguendo in modo fermo con tutti i mezzi previsti dalla normativa di settore, la violenza contro le donne e, in particolare, quella sviluppata nell’ambito delle relazioni familiari, quest’ultima caratterizzata da maggiore complessità a causa dall’interazione di più fattori: individuali, sociali, relazionali e culturali.
L’Arma dei Carabinieri, da sempre attenta ad adeguare le proprie strategie di prevenzione e contrasto all’evolversi degli scenari della devianza e della criminalità, oggi affronta il fenomeno mettendo a sistema le “4 P” della Convenzione di Istanbul: Prevenire i reati, Perseguirne gli autori assicurandoli alla giustizia, Proteggere le vittime adottando misure per la loro sicurezza, essere partecipe delle Politiche integrate insieme agli altri attori sociali. L’attenzione alle vittime particolarmente vulnerabili risalta già dal primo contatto, instaurando un rapporto che tiene conto delle caratteristiche dei singoli e del loro vissuto personale per orientare le successive attività. Su tali presupposti, negli ultimi anni, sono state intraprese numerose azioni concrete per innalzare il livello di protezione assicurato alle vittime di violenza.
Nel 2009, è stata istituita la Sezione Atti Persecutori del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (Ra.CIS.) per svolgere studi e analisi del fenomeno, nonché valutazioni sui “fattori di rischio”, a beneficio dei reparti chiamati a investigare sui singoli casi.
Già dal 2013, i Carabinieri hanno realizzato una “Rete Nazionale di Monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere” composta da militari dotati di competenza certificata nel delicato settore che facilitano un intervento operativo tempestivo e aderente ai singoli casi, fungendo anche da punto di riferimento qualificato per tutti gli altri Carabinieri sul territorio.
Inoltre, dal 2015, è attivo il progetto di collaborazione con l’associazione “Soroptimist International d’Italia” denominato “una stanza tutta per sé” che ha consentito di realizzare, presso numerosi comandi dislocati sul territorio nazionale, 205 sale dedicate all’ascolto delle vittime vulnerabili dotate anche di arredamenti studiati per renderle più accoglienti. In provincia di Catanzaro le stanze dedicate sono tre: nel capoluogo, a Lamezia Terme e a Soverato.
Nel 2018 è stato avviato un nuovissimo e tecnologico progetto chiamato ”Mobile Angel”, lo smart watch contro la violenza di genere. “Mobile Angel” è un dispositivo connesso al telefono cellulare su cui è installata un’ app dedicata in grado di attivare una richiesta di intervento presso l’Arma dei Carabinieri al numero di emergenza 112.
L’aiuto dell’Arma arriva anche dal web. Una sezione del sito www.carabinieri.it dedicata al “codice rosso” offre informazioni sulla violenza di genere e sugli strumenti di tutela delle vittime, mettendo a disposizione il “Violenzametro”, un test di autovalutazione che rileva il livello di violenza subita che contiene consigli utili per chiedere supporto e aiuto in base al livello di violenza riscontrata.
Anche nel 2024, come nei precedenti anni, l’attività di contrasto in provincia di Catanzaro, se si prendono in esame alcuni reati “spia” quali le percosse, le lesioni, le minacce, le ingiurie, i maltrattamenti in famiglia, le violenze sessuali e stalking in danno di donne, ha fatto rilevare un aumento del fenomeno criminale rispetto al precedente anno.
I comportamenti violenti si manifestano principalmente in condotte che integrano i reati di maltrattamenti di familiari o conviventi, lesioni personali, violenza sessuale e atti persecutori c.d. e “stalking”.
In particolare, dall’inizio dell’anno ad oggi, l’attività dei Carabinieri in provincia di Catanzaro nel delicato settore ha portato all’ arresto di 32 persone. Altro dato di rilievo, in notevole aumento, indice che il coraggio delle vittime è sempre più forte nel voler denunciare i propri aguzzini, è quello del numero di persone denunciate all’Autorità Giudiziaria, ben 224 in tutta la provincia. Inoltre, 48 soggetti sono stati colpiti, a vario titolo, da misure cautelari differenti dall’arresto quali, ad esempio, l’allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima, con un trend in aumento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
Tra le iniziative dell’Arma di Catanzaro, realizzate anche nell’ambito della campagna internazionale “orange the world 2024” lanciata ogni anno da Soroptimist, il prossimo 25 novembre le caserme di Catanzaro Principale, Soverato e Lamezia Terme saranno illuminate e si coloreranno di arancione, colore scelto a simbolo di un futuro senza violenza di genere, per ricordare a tutte le vittime che c’è un luogo sicuro a cui rivolgersi.
Nella giornata di domenica 24 novembre, la mattina al Centro Commerciale “Due Mari” di Maida e il pomeriggio al parco Commerciale “Le Fontane” di Catanzaro, saranno allestiti degli stand ove personale femminile dell’Arma, anche insieme a soci di Soroptimist, saranno a disposizione per sensibilizzare quanti vorranno sul delicato tema, anche attraverso la distribuzione di materiale informativo. Analoga iniziativa si terrà sabato pomeriggio a Montepaone presso il Centro Commerciale “Le Vele”.
Inoltre, nella giornata del 25 novembre, in varie zone della provincia, i Carabinieri parteciperanno a vari incontri di sensibilizzazione sul delicato e importante tema.
In questo ambito, i Carabinieri sostengono l’efficacia di ogni singola iniziativa di sensibilizzazione sociale sul fenomeno che deve integrarsi in un’azione corale che grazie ad adeguati strumenti e immagini coordinate (poster, banner, videoclip) aiuti le donne a leggere in tempo comportamenti, atteggiamenti del proprio partner prima che sfocino in vera e propria violenza fisica.
Il fine ultimo è diffondere una maggiore consapevolezza, affinché le donne non accettino in silenzio soprusi e prevaricazioni, ma trovino la forza di denunciare.
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