Giornata della Memoria 2020: la necessità del ricordo

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  27 gennaio 2020 16:51

di CLAUDIA FISCILETTI

Sono trascorsi 75 anni da quando, il 27 gennaio 1945, le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento nazista di Auschwitz. Per non dimenticare le vittime dell’Olocausto, si celebra oggi la Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale deliberata dalle Nazioni Unite.

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Alla luce dell’evento più recente accaduto nel comune di Mondovì, in cui la porta del figlio di una partigiana è stata imbrattata con la scritta antisemita “Juden hier” (“qui ci sono ebrei”), ricordare la Shoah diviene una necessità per far si che le nuove generazioni non vivano nell’oscurità ma nella consapevolezza di quella che è stata una delle ferite più profonde della storia mondiale, dando loro gli strumenti per evitare che un orrore del genere possa ripetersi.

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Inevitabili le dichiarazioni dei maggiori esponenti politici italiani, a partite da quella del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ricordato come “la persecuzione di cittadini italiani ebrei non fu, come a qualcuno ancora piace pensare, all'acqua di rose. Fu feroce e spietata”.

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“Il ricordo di determinati fatti storici è fondamentale perché niente del genere accada più. Ricordare e condividere resta sempre il miglior antidoto alla recrudescenza dell'antisemitismo e, più in generale, alla barbarie della discriminazione”,  ha scritto il premier Giuseppe Conte, in occasione di questa giornata.

Per la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto, il peggior nemico di questa tragedia è l’indifferenza. “Tutto comincia da quella parola. Gli orrori di ieri, di oggi e di domani fioriscono all’ombra di quella parola”, afferma nel libro scritto con Enrico Mentana, "La Memoria rende liberi" (Rizzoli). 

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