Giovani e criminalità, Tulelli: “Cosa spinge i minorenni a delinquere?”

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Rita Tulelli
  01 marzo 2025 10:34

di RITA TULELLI

La criminalità minorile rappresenta una delle sfide più complesse per le società moderne. Comprendere le cause che spingono i giovani a delinquere è fondamentale per sviluppare strategie efficaci di prevenzione e recupero. Le motivazioni dietro i comportamenti devianti nei minorenni possono essere molteplici e spesso intrecciate tra loro, coinvolgendo fattori sociali, economici e psicologici. Uno degli elementi più determinanti nel percorso di un giovane verso la criminalità è l'ambiente familiare. Famiglie disfunzionali, caratterizzate da violenza domestica, trascuratezza o assenza di figure genitoriali stabili, possono aumentare il rischio di comportamenti devianti.

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I giovani cresciuti in contesti segnati dalla criminalità o dalla marginalizzazione sociale sono più propensi a seguire esempi negativi e a sviluppare un senso di appartenenza a gruppi delinquenziali. Anche il contesto scolastico gioca un ruolo cruciale. L'abbandono scolastico è spesso un indicatore precoce del rischio di devianza. I ragazzi che non trovano supporto educativo e motivazione nello studio possono essere più vulnerabili alla pressione dei pari e all'influenza di bande criminali. Le difficoltà economiche possono spingere i giovani a cercare soluzioni alternative per soddisfare i propri bisogni. In contesti di forte disagio socio-economico, il crimine può apparire come una via d'uscita per ottenere risorse finanziarie. Il traffico di droga, i furti e altre attività illecite diventano spesso mezzi per sopravvivere o per guadagnare rapidamente.

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La mancanza di opportunità lavorative e di prospettive future rafforza la sensazione di esclusione e impotenza, portando alcuni giovani a cercare nel crimine un senso di potere e realizzazione personale che altrimenti non avrebbero. Dal punto di vista psicologico, la criminalità minorile può essere influenzata da disturbi comportamentali e da esperienze traumatiche precoci. L'assenza di una guida affettiva stabile può portare a problemi di autostima e alla ricerca di riconoscimento in ambienti devianti. Molti giovani che si avvicinano alla criminalità hanno alle spalle storie di abusi, trascuratezza o esperienze negative che li rendono più inclini a comportamenti antisociali. Inoltre, la voglia di accettazione da parte di un gruppo può spingere alcuni a compiere atti criminali per dimostrare il proprio valore e ottenere rispetto. Affrontare il fenomeno della criminalità minorile richiede un approccio integrato che coinvolga famiglia, scuola, istituzioni e comunità. Il supporto familiare e i programmi di assistenza possono ridurre il rischio di devianza nei giovani. Creare ambienti scolastici stimolanti e inclusivi aiuta a prevenire l’abbandono scolastico e la deriva criminale.

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Fornire alternative concrete attraverso percorsi formativi e professionali può sottrarre i giovani al richiamo del crimine. L'assistenza psicologica per ragazzi a rischio è essenziale per affrontare traumi e problemi emotivi. Programmi di giustizia riparativa e percorsi di recupero per giovani delinquenti possono favorire la loro reintegrazione nella società. La criminalità minorile non è un fenomeno isolato, ma il risultato di una combinazione di fattori sociali, economici e psicologici. Comprendere le cause profonde di questo problema è il primo passo per sviluppare strategie di prevenzione efficaci. Solo attraverso un impegno collettivo e politiche mirate si potrà offrire ai giovani alternative concrete alla delinquenza, restituendo loro la possibilità di un futuro migliore.

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