
Alla Sala degli Arazzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy la prima edizione del riconoscimento dedicato all’impresa responsabile. Tra i protagonisti anche l’imprenditore calabrese: un modello d’impresa fondato sulla comunità
26 novembre 2025 11:52Si è svolta nella prestigiosa Sala degli Arazzi di Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la cerimonia di premiazione della prima edizione del Premio Nazionale Adriano Olivetti, alla presenza del ministro Adolfo Urso. Un riconoscimento che richiama la visione dell’imprenditore di Ivrea – sostenibilità, comunità, responsabilità sociale e sviluppo del territorio – e che ha visto tra i protagonisti anche Giovanni Sgrò, imprenditore calabrese fondatore del progetto culturale Naturium, insieme alla sua rete di punti vendita Urban Market.
Sgrò era accompagnato dall’avvocato Roberta Ussia, esperta di diritto agroalimentare e figura di riferimento del progetto Naturium, che da anni affianca l’imprenditore nelle attività di valorizzazione delle filiere etiche e del territorio.

Il ministro Urso, ricordando la portata culturale della figura olivettiana, ha sottolineato come l’imprenditore piemontese “abbia saputo interpretare in modo esemplare la funzione sociale dell’impresa, anticipando temi oggi più attuali che mai: dalla sostenibilità ambientale al welfare abitativo, dalla cultura al benessere dei lavoratori”.
Il premio è stato promosso dalla Camera di Commercio di Cosenza, guidata dal presidente Klaus Algieri, e dalla Fondazione Adriano Olivetti, rappresentata da Gaetano Di Tondo, vicepresidente Olivetti, in collaborazione con Unioncamere. Un debutto di grande successo: oltre 140 realtà partecipanti, tra scuole e imprese di tutto il Paese.
Nella categoria scuole, il riconoscimento è andato al Liceo Galanti di Campobasso per il progetto “Il nostro sogno, il tuo sogno”. Per le imprese, premiata Renner Italia di Bologna con il progetto “Nuovo Welfare Abitativo”, che offre ai dipendenti soluzioni avanzate di welfare, alloggi e quattordicesima non prevista dal contratto. Menzioni speciali a Italgas Reti (Torino), Manini Prefabbricati (Perugia), Fattoria della Piana (Reggio Calabria), Ema Health (Avellino) e Arabat (Foggia).

Tra le realtà attenzionate dalla commissione anche Naturium, il progetto di Giovanni Sgrò nato in Calabria per valorizzare cultura, sostenibilità, filiere etiche e prodotti del territorio. Sgrò racconta l’emozione della giornata: “Eravamo più di cento imprese da tutta Italia. Non c’era competizione economica: eravamo lì per condividere un pensiero olivettiano. Un’impresa non è solo utile e fatturato; è soprattutto comunità, cultura, gratitudine, ascolto. Essere riconosciuti in questo contesto è stato emozionante e profondamente significativo per la nostra regione”.
L’imprenditore sottolinea come Naturium si distingua per iniziative che vanno ben oltre il commercio: la diffusione gratuita di cartine storico–culturali, l’organizzazione di convegni su temi etici, l’attenzione quotidiana verso i clienti, il sostegno alle aziende del territorio per promuovere e divulgare i loro prodotti.
“Il benessere aziendale parte da noi, imprenditori,” aggiunge Sgrò.
“Se l’ambiente di lavoro è tossico, diventa una prigione. Noi mettiamo al primo posto il clima umano, perché crediamo che l’impresa debba migliorare la vita, non peggiorarla. Questo è il principio olivettiano che sentiamo nostro, senza imitare nessuno.”
Alla cerimonia erano presenti anche altre aziende calabresi, tra cui Fattoria della Piana e Madeo, a conferma di un Sud capace di promuovere modelli avanzati di impresa etica.
Sgrò conclude ricordando il ruolo della Camera di Commercio di Cosenza:
“Il presidente Algieri ha avuto un’intuizione straordinaria nel voler lanciare questo premio nazionale. Portare la Calabria nella Sala degli Arazzi del Ministero, in un contesto di tale prestigio, è un orgoglio per tutti noi”.
La prima edizione del Premio Adriano Olivetti si chiude così nel segno dell’innovazione sociale e della responsabilità condivisa. Una narrazione che guarda al futuro dell’impresa italiana, con radici salde nei valori di comunità, cultura e dignità del lavoro: gli stessi che, da Ivrea alla Calabria, continuano a ispirare chi fa impresa credendo nel bene comune.
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