“Nei giorni scorsi ho proposto alcune idee per un possibile programma da presentare alla Calabria. Oggi sento il dovere di dire, con forza: non c’è più tempo da perdere. La nostra terra brucia.
Esattamente venticinque anni fa abbiamo già vissuto momenti simili. E sappiamo tutti com’è andata a finire.
Allora non esisteva ancora il PD: c’erano i DS, la Margherita, altre formazioni laiche di ispirazione ulivista o unionista. Eppure, lo sguardo della politica mi pareva diverso, più ampio, più alto.
In quegli anni, fuori dai nomi di prestigio che hanno dato onore alle istituzioni repubblicane, la Calabria non era né un bancomat né una ruota di scorta. Si trattava sul tavolo nazionale a viso aperto, ad armi pari. Oggi, invece, la situazione appare ben diversa.
E allora la domanda nasce spontanea: Roma sa davvero dell’emergenza calabrese? È consapevole dei rischi che corriamo, mentre ci perdiamo in tatticismi ed equilibrismi senza fine?
Lo ripeto: fate presto, e fatelo con responsabilità. Non possiamo permetterci di rivivere gli errori del passato, quando il ritardo nelle decisioni finì per cancellare agli occhi dei calabresi tutto ciò che di buono – e fu tanto – era stato realizzato. Penso, ad esempio, all’Agenda 2000, che aveva gettato le basi per una Calabria diversa, più forte, più competitiva.
Sono assertore vero e convinto della necessità di fortificare le logiche e i rapporti di coalizione, perché il
Movimento Cinque Stelle e’ portatore di tanti consensi ed espressioni culturali e politiche, ed istanze sociali che appartengono alla sinistra e con cui dobbiamo dialogare.
Ho piena fiducia in Elly Schlein e nella dirigenza nazionale e regionale. E desidero sottolineare che Nico Stumpo ha sempre dimostrato abnegazione e responsabilità verso le cause della sinistra e della Calabria: la sua coerenza e la sua dedizione sono un patrimonio prezioso in questo momento delicato.
Così come Carlo, Andrea, Sandro, Nicola, Giuseppe, Maria teresa , Enza, e i tanti compagni che hanno un ruolo nella sfera nazionale, ai quali sto chiedendo e chiedo con insistenza di porre la Calabria come esigenza prioritaria ed assoluta. Perché questa terra non e’ un problema e’ il problema.
La mia “vecchia scuola” mi insegna ad avere fiducia nei dirigenti, a credere che sappiano cosa fanno. E io, come sempre, la mia fiducia la concedo. La mia storia dice che ho sempre dato e mai avuto, mi sono speso in prima persona per chiedere e portare il consenso ad altri e mai a me stesso. Perché ho creduto e credo che la Politica e la sinistra siano la leva per cambiare il corso delle cose.
Ma questa volta non basta, avverto che c’è un’esigenza in più. Perché gli sguardi tristi e preoccupati dei miei studenti mi spingono a dire, ad alzare la voce: occorrono scelte forti, credibili, immediate. Serve ridare fiducia ed entusiasmo a un popolo che vuole andare a votare per costruire una Calabria più giusta, più serena, più progredita.
Ricordo infine che il nostro ritardo rischia paradossalmente di sanare, invece che di mettere in evidenza, le profonde divisioni che attraversano la compagine avversa, che ancora oggi non ha indicato un candidato presidente e si limita a inseguire auto-candidature. Un ritardo che alimenta anche un velo d’ombra e copre scelte sbagliate e dannose della destra in questi lunghi anni , alimentatrici di sofferenza sociale enorme.
Ecco perché, più che mai, ribadisco: fate presto. La Calabria non può aspettare”.
Giuseppe Terranova
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