"I bambini di Gaza", Bortolotti: "Dove muore un bambino sparisce l’immaginazione del mondo intero"

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images "I bambini di Gaza", Bortolotti: "Dove muore un bambino sparisce l’immaginazione del mondo intero"
Nicoletta Bortolotti, scrittrice
  20 maggio 2025 19:25

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

“Dove muore un bambino muore l’immaginazione del mondo intero”.

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Sono le parole profonde pronunciate questa mattina da Nicoletta Bortolotti, autrice del romanzo pubblicato nel 2013 “Sulle onde della libertà” che ha ispirato il film proiettato questa mattina al cinema teatro Comunale di Catanzaro nell’ambito del progetto Gutemberg che ha proposto ai ragazzi delle scuole la visione del film dal titolo “I bambini di Gaza - Sulle onde della libertà” regia da Loris Lai.  

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Al termine della bella proiezione Bortolotti parla con gli studenti: “Sulle onde della libertà è un titolo che esprime una storia di amore, amicizia e pace universale e rende maglio i bambini di Gaza, mentre il titolo bambini di Gaza fa più pensare a un documentario, a un titolo del telegiornale e non era quello che ci proponevano. La parola Gaza ha fatto sì che il film uscisse a ridosso della guerra, ma il film è partito dal basso e non ci credeva nessuno e il mondo era indifferente a ciò che accadeva nella striscia. il film era pronto il settembre 2023 e il 7 ottobre scoppia la guerra ed è stato un problema farlo conoscere. Quando è uscito il film ci siamo posti un problema: siamo usciti con una storia di immaginazione ma ora i ragazzi e le ragazze stanno morendo. Il nostro disagio resta e io mi sono risposto con la frase di Gianni Rodari: l’immaginare di oggi aiuta ad abitare la realtà di domani. Forse anche una storia che fa immaginare il sogno di Dorian "Doc" Paskowitz, l’allenatore che fece arrivare le tavole da surf nella striscia sognando di far surfare insieme ragazzi palestinesi e israeliani. Diceva non fate la guerra fate il surf. Quindi, forse creare uno spazio di immaginazione dove si possa immaginare un futuro diverso può essere una goccia infinitesimale nel Mar Mediterraneo della pace”. 

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L’autrice del libro racconta di essere “in contatto con diverse associazioni che lavorano a Gaza e anche psicologhe italiane che lavoravano lì negli anni passati e mi hanno raccontato che oggi ad esempio non soltanto una di queste associazioni è impegnata per cercare di proteggere bambini e bambine nelle tendopoli e provare a far arrivare cibo, acqua e proteggerli dal freddo ma cercando di creare luoghi per i cartoni animati. Pensiamo ad un’azione così semplice per noi ma per loro è un lusso. C’è anche un mago illusionista che far spettacoli a Gaza. Ho scritto diversi libri sulla Shoah, tra cui Oskar Schindler il giusto e lui disse: “Chi salva una vita salva il mondo intero”. Ecco, ora possiamo dire: dove muore un bambino muore l’immaginazione del mondo intero”. 

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