I Comuni della Calabria uniti per la Palestina: giovedì 5 giugno l'esposizione della bandiera
04 giugno 2025 13:30
La situazione attuale a Gaza è di una gravità inaudita. Il mondo assiste inorridito a un'escalation di violenza che sta causando sofferenze indicibili alla popolazione palestinese.
Bombardamenti incessanti, distruzione di infrastrutture vitali e un assedio che impedisce l'arrivo di aiuti umanitari essenziali hanno trasformato Gaza in un inferno a cielo aperto. È fondamentale sottolineare che questa forte condanna è rivolta in modo chiaro e inequivocabile a Netanyahu e alle sue azioni assassine. Il popolo israeliano, al pari del popolo palestinese, desidera pace e sicurezza. Le azioni del governo di Netanyahu e quelle di Hamas appaiono come due facce della stessa, tragica medaglia, alimentando una spirale di violenza senza fine.
In questo scenario drammatico, la sofferenza della popolazione palestinese, in particolare dei bambini, è straziante. Se non soccombono sotto le macerie dei bombardamenti, rischiano di morire di fame e malattie. I loro occhi, spesso ripresi e condivisi, trasmettono una paura profonda e un disorientamento disumano, nella disperata ricerca dello sguardo rassicurante di una madre, di un padre, dei nonni, che il più delle volte non trovano più.
Immagini della brutalità della guerra, che squarciano il cuore.
In questo contesto di dolore e disperazione, emerge un gesto di grande umanità e consapevolezza. L'iniziativa di invitare i Comuni della Calabria a esporre, nello stesso giorno, la bandiera della Palestina ha riscosso un successo straordinario. Nel giro di poche ore, oltre 100 sindaci calabresi hanno aderito all'appello e per domani 5 giugno è prevedibile che tanti altri ancora aderiranno. Ciò a dimostrazione della profonda sensibilità e spirito umanitario del popolo calabrese.
Questo gesto, apparentemente semplice, diventa un messaggio potente anche perché compiuto assieme, lo stesso giorno, da rappresentanti istituzionali di prima linea, in quotidiano contatto con le popolazioni. Sono sindaci, ma anche madri, padri, figli/e, fratelli o sorelle che hanno deciso di dare voce al sentire diffuso, al senso di angoscia, all'indignazione che pervade le nostre comunità di fronte al massacro di Gaza. La loro iniziativa è un grido di dolore, un richiamo forte a non rimanere indifferenti e ad agire da parte della Comunità internazionale, dell'Europa, dei singoli Governi per fermare subito il massacro a Gaza, per consentire gli aiuti alimentari e umanitari alla popolazione, e per fermare la guerra e affermare e garantire la pace.