I funerali di Elisabetta II vissuti da una calabrese a Londra

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images I funerali di Elisabetta II vissuti da una calabrese a Londra

  19 settembre 2022 17:24

di TERESA ALOI

E' nella sua casa a Londra. Il televisore acceso da stamattina per assistere alla lunga diretta dedicata all'ultimo saluto alla regina Elisabetta II scomparsa a Balmoral l'8 settembre a 96 anni di cui 70 vissuti sul trono. Un cerimoniale scandito da un protocollo precisissimo che si è dispiegato in 13 ore, inaugurato alle 6,30 ora locale (le 7,30 in Italia) dalla chiusura dell'omaggio popolare al feretro esposto a Westminter Hall e chiuso dalla sepoltura nell'abbazia del castello di Windsor dopo una  cerimonia di commiato, che si svolgerà alle 18 locali alla presenza di circa 800 persone, tra cui il re, la famiglia reale, i leader del Commonwealth e il personale di tutte le proprietà private. 

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"70 anni e 214 giorni - racconta Maria Chiara Miraglia,  a Londra da 7 anni anni  con il compagno Luca - un tempo infinito durante il quale il mondo ha imparato ad amare e rispettare la sovrana". 70 anni e 214 giorni "di gratitudine, devozione, grandi responsabilità. La prima cosa che ho pensato quando ho appreso la notizia è stata: è impensabile il Regno Unito senza la Regina". 

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"La morte della regina Elisabetta ha lasciato un vuoto in ognuno di noi, l’interno Regno Unito oggi la saluta per l’ultima volta con grande silenzio e immensa commozione. È il volto che ha segnato decenni di storia, più generazioni sono cresciute sotto il suo regno, gli inglesi quasi non ricordavamo più come fosse un funerale di Stato così importante:  l’ultimo fu nel '52 quando morì il padre della regina, re Giorgio VI". 

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A Londra Maria Chiara si sente a casa. E la regina Elisabetta II una persona di famiglia. 70 anni di vita vissuta tra momenti belli e  brutti non perdendo mai  la capacità di sorridere o di ispirare gli altri con il suo calore e la sua gentilezza. Entrando nelle case  con i suoi discorsi alla Nazione a partire da pronunciato durante la Seconda Guerra Mondiale nel 1940, il suo primo discorso: Elisabetta  aveva solamente 14 anni e durante la Children’s Hour, le sue parole, rivolte a tutti i bambini del Regno Unito che furono costretti ad abbandonare le proprie abitazioni, insieme alle proprie famiglie, la fecero amare immediatamente. E poi, il discorso - solo per citarne qualcuno - quando morì Lady Diana, o quello quando parlò di Covid. 

E allora si che diventa impensabile pensare il Regno Unito senza Elisabetta II.   "La domenica dopo la sua morte, nella chiesa di St Mary Catholic Church Bath, abbiamo lasciato un commento, le nostre condoglianze segno di rispetto e speciale ringraziamento" racconta Maria Chiara che ci ha provato ad essere tra quelle due ali di folla che hanno accompagnato il feretro della regina. 

Perché "your memory will live with us for ever" : "Il tuo ricordo vivrà con noi, per sempre, grazie”

Al dispiacere si aggiunge anche un dispiacere tutto personale: "Quest’anno ci prepareremo per ottenere la cittadinanza britannica: durante la cerimonia sarà richiesto di prestare giuramento di fedeltà seguito poi dal rilascio del certificato di cittadinanza dove la foto ricordo non avverrà più con lo sfondo della regina, e questo ci rattrista un po’". 

Ma Maria Chiara e Luca saranno "sempre immensamente riconoscenti a questa Nazione per l’accoglienza, il sostegno, la logica del rispetto e della meritocrazia che ci accompagna ogni giorno e con la quale desideriamo crescere nostro figlio per il bene del nostro e soprattutto del suo futuro".

Lui, broker finanziario nel settore automobilistico, lei consulente in merito al rischio Legionella per il comune di Winchester.

Era il lontano ottobre 2014, quando Luca con il sogno di trasferire la sua azienda italiana nel Regno Unito e  Maria Chiara  che seguiva il primo anno di specialistica in Ecotossicologia e Sostenibilità ambientale presso l’università di Siena, arrivano a Londra.

"In quella settimana di vacanza capimmo subito che Londra sarebbe stato il luogo dove avremmo potuto realizzare i nostri sogni, ricominciare una nuova vita e trovare la stabilità lavorativa che tanto cercavamo. E così è stato: nella primavera del 2015 abbiamo lasciato io Diamante, borgo situato lungo la costa tirrenica cosentina e Luca Sellia Marina, centro della provincia di Catanzaro per trasferirci definitamente a Reading, città del Berkshire, distante solo 61 chilometri da Londra dove oggi dopo tanti sacrifici abbiamo la nostra prima casa di proprietà, il lavoro che amiamo, un bambino e tanti piccoli progetti insieme; incredibile come guardandosi indietro abbiamo la certezza che se fossimo rimasti in Italia, nulla di tutto questo sarebbe ancora successo".

 

 

 

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