Il direttore del Museo di Reggio Calabria assume un portavoce ma non poteva: contratto annullato

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L'annuncio della parlamentare del M5S Margherita Corrado. "Figura non prevista per i direttori, ma solo per i ministri"

  11 dicembre 2019 18:42

È stato annullato in autotutela il contratto con cui il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria si era dotato di un portavoce, dall’1 novembre, dando l’incarico ad un professionista esterno di sua fiducia.

"Insieme ai colleghi senatori M5S Angrisani, Campagna, Castellone, De Lucia, Donno, Granato, Marilotti, Pavanelli, Presutto, Romano e Trentacoste - si legge in una nota di  Margherita Corrado (M5S Senato – Commissione Cultura) - che hanno sottoscritto l’interrogazione a mia prima firma preannunciata nei giorni scorsi e consegnata proprio oggi agli uffici del Senato, esprimo grande soddisfazione per l’intervento immediato e risolutivo della Direzione Generale Musei del MiBACT nei confronti dell’iniziativa illegittima assunta dall’arch. Malacrino. La figura del portavoce, infatti, non è prevista per i direttori dei musei con autonomia speciale ma solo per il Ministro; soprattutto, non è necessaria, avendo l’Istituto reggino un responsabile della comunicazione nel proprio organico. In attesa che il Ministro venga in aula a riferire i dettagli della vicenda, non si può che compiacersi, con tutti i cittadini, che l’irregolarità sia stata tempestivamente sanata, per iniziativa del Direttore generale, Lampis, e del Direttore del Servizio I, Tarasco, vertici dell’amministrazione dei beni culturali competente al riguardo, scongiurando anche il paventato danno erariale". 

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