di RITA TULELLI
Mentre il mondo si trova ad affrontare sfide ambientali sempre più urgenti e una popolazione globale in crescita, una nuova rivoluzione alimentare sta silenziosamente prendendo forma. Due innovazioni la carne coltivata in laboratorio e l'agricoltura verticale promettono di cambiare per sempre il modo in cui produciamo e consumiamo cibo. Immaginate di gustare una bistecca perfetta, sapendo che nessun animale è stato macellato per produrla.
Questo non è fantascienza, ma una realtà in rapido sviluppo. La carne coltivata, ottenuta facendo crescere cellule animali in ambienti controllati, sta entrando nelle cucine e nei ristoranti più innovativi.Aziende come Upside Foods e Mosa Meat sono in prima linea in questa trasformazione. Attraverso bioreattori e tecniche avanzate di ingegneria tissutale, sono in grado di produrre carne autentica, senza gli enormi costi ambientali associati all'allevamento tradizionale. Secondo uno studio pubblicato su Environmental Science & Technology, la carne coltivata può ridurre le emissioni di gas serra fino al 96% e l'uso di acqua fino al 82%. Non mancano, però, le sfide: i costi di produzione sono ancora alti e la regolamentazione deve adeguarsi a questa nuova realtà.
Tuttavia, con l’approvazione dei primi prodotti a Singapore e negli Stati Uniti, il futuro sembra ormai tracciato. Accanto alla carne coltivata, l'agricoltura verticale rappresenta un altro pilastro della nuova rivoluzione agricola. In enormi magazzini urbani, le colture crescono su scaffali sovrapposti, sotto luci LED ottimizzate e sistemi idroponici che riducono drasticamente l'uso di acqua e pesticidi. Start-up come Plenty e Infarm stanno dimostrando che è possibile produrre lattuga, basilico, fragole e molti altri ortaggi direttamente nel cuore delle città, a pochi chilometri dai consumatori finali. Questo non solo riduce l'impronta di carbonio legata ai trasporti, ma garantisce prodotti più freschi e nutrienti. L'agricoltura verticale, inoltre, permette coltivazioni continue tutto l’anno, indipendentemente dalle condizioni climatiche, rappresentando una risposta concreta agli effetti imprevedibili del cambiamento climatico. La combinazione di carne coltivata e agricoltura verticale potrebbe ridefinire l'intera filiera alimentare, rendendola più sostenibile, resiliente e localizzata. E se oggi questi prodotti possono sembrare una curiosità per pochi, le previsioni parlano chiaro: nei prossimi dieci anni, potrebbero diventare la norma.
Restano questioni aperte: il prezzo per i consumatori, la percezione culturale della "carne da laboratorio" e la capacità di scala di questi modelli produttivi. Ma come ogni grande innovazione, anche questa rivoluzione richiederà tempo, adattamento e, soprattutto, apertura mentale.I n un futuro non troppo lontano, potrebbe essere normale cenare con un hamburger di carne coltivata accompagnato da un'insalata coltivata a pochi metri di distanza... e il tutto senza pesare ulteriormente sul nostro pianeta.
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