Il gioco sporco sui Lea

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La guerra dei numeri sui livelli essenziali di assistenza

  21 maggio 2019 00:00

Non c’è solo la guerra di potere sulle nomine dei manager di Asp e aziende ospedaliere. L’ultima frontiera nel campo minato della sanità regionale guarda al passato: ai punteggi Lea. Con l’indicatore dei livelli essenziali di assistenza (Lea, appunto), espresso con un numeretto, si misurano la quantità e la qualità delle prestazioni rese dalle sanità regionali. Se il valore è uguale o maggiore a 160 una Regione è considerata adempiente, al di sotto invece non lo è. La Calabria è da anni abbondantemente sotto soglia. Per altro verso, la sufficienza nei Lea, insieme all’equilibrio di bilancio (almeno per un biennio) sono i due parametri che rispettivamente il ministero della Salute e il ministero dell’Economia e Finanze monitorano per valutare se una Regione possa o non possa superare la stagione del commissariamento del governo nazionale.

I DATI UFFICIALI E QUELLI “UFFICIOSI”  Negli stessi atti parlamentari che stanno accompagnando la conversione in legge del Decreto Calabria a Roma, l’ultimo dato Lea ufficiale è quello del 2017, ed è pari a 136. In peggioramento rispetto ai 144 del 2016 e ai 147 del 2015. Sulla cifra di due anni fa, e non solo, l’ex commissario ad acta Massimo Scura sta conducendo un’autentica crociata contro il ministero della Salute. «È un falso», ha detto più volte, perché a suo avviso il valore reale sarebbe ben superiore: 160-161. Quindi la Calabria risulterebbe essere stata adempiente. Il dato difeso da Scura è “ufficioso” e al tempo stesso dimostra quanto il servizio sanitario calabrese poggi ancora su clamorosi paradossi. Infatti, nonostante il comune sentire, due anni fa, le prestazioni per raggiungere la soglia dell’adempimento sono state rese, ma le Asp, le aziende ospedaliere e infine il Dipartimento regionale di Tutela della Salute hanno dimenticato di inviare i dati.

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I FLUSSI INFORMATIVI DIFETTOSI, NESSUN COLPEVOLE È come quando qualcuno vince alla lotteria ma non si presenta a riscuotere il premio dimostrando la prova della giocata. Un paziente è stato ricoverato o operato ma non lo si è detto a nessuno. Così è avvenuto per i flussi informativi sulla prevenzione, su Hospice (servizi attivati da poco tempo e molto “pesanti” nella Griglia Lea) e addirittura, come confermato in un evento pubblico dal dg del Dipartimento Salute Antonio Belcastro, finanche gli accessi ai pronto soccorso sono stati sottostimati. Nonostante tutti ammettano l’errore nella non trasmissione delle informazioni sulle prestazioni nessuno dei responsabili ha ancora pagato. Belcastro, da pochi mesi alla guida del più complicato ufficio regionale, dopo aver dato una scossa al recupero della mobilità passiva (nel 2019 si sono racimolati 22 milioni, ma la montagna rimane da circa 300) ha qualche giorno fa annunciato il valore, anche qui "ufficioso", dei Lea del 2018. Sebbene suscettibile ancora di modifiche e del successivo vaglio ministeriale, è comunque arrivato a 161. Dunque, l’anno scorso la Calabria è stata (di nuovo) adempiente. Secondo Scura lo sarebbe stata ancor di più, proiettandosi intorno a 170.  

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LE MANI IN AVANTI DEL MINISTRO La discussione dei Lea non mira soltanto al passato. Infatti, il ministro della Salute Giulia Grillo al momento della conferenza stampa a margine del Consiglio dei Ministri a Reggio Calabria di oltre un mese fa ha lasciato intendere che appunto la verifica dei livelli essenziali di assistenza sarà uno dei parametri per capire se il suo Decreto, fra 18 mesi, abbia funzionato o meno. Ad oggi, i suoi effetti non possono essere ancora valutati visto che quasi nessuna misura è ancora operativa. Di certo “scoprire” che sui Lea si parte, nel 2018, da almeno 161, quindi con la sufficienza, sarebbe un bel favore. Ed è questo il sospetto che circola in ambienti regionali, si è mostrata una fotografia della sanità calabrese molto più brutta di quella che è per poi intestarsi i meriti dei passi in avanti. Ma non è detto che non possa accadere l’esatto opposto rispetto alle aspettative. Magari i Lea scenderanno, nel 2019, proprio in coincidenza dell’attuazione del Decreto Calabria. A quel punto di chi sarà la colpa?        

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                                                                       (ga.ru)

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