A cinquant’anni dalla sua uccisione, il Liceo Classico Giosuè Carducci di Milano ha intitolato un’aula alla memoria di Cristina Mazzotti, ex studentessa dell’istituto, sequestrata dalla ‘ndrangheta alla fine della sua quarta liceo. Durante la cerimonia che si è tenuta stamattina è stata scoperta una targa commemorativa alla presenza della famiglia Mazzotti.
“È una emozione incredibile venire qui e pensare che la zia ha calpestato queste pietre - ha raccontato, commossa, la nipote di Cristina Mazzotti, Arianna - oggi con questa targa la si ricorderà ancora di più. Ricordare Cristina è un monito per riflettere su quello che noi possiamo fare affinché questi crimini non si ripetano e questa crudeltà venga fermata. Le nostre scelte contano e quindi riflettiamo, partiamo dalla storia di Cristina per arrabbiarci, tirare fuori il nostro coraggio e portare avanti i nostri valori per un futuro migliore. Io auguro a tutti voi di avere il coraggio di scegliere la strada giusta”.
Il sequestro di Cristina Mazzotti fu un rapimento a scopo estorsivo avvenuto tra Lombardia e Piemonte nell’estate del 1975. La ragazza, figlia di un imprenditore locale, fu rinchiusa per 27 giorni in una buca profonda un metro e 45 centimetri, lunga due metri e 65, larga un metro e 55 da cui usciva all'esterno un tubo di plastica di 5 cm per respirare. Tutti i giorni la sua carceriera le somministrava Valium per sedarla. Fino a che la ragazza morì, un mese dopo dal rapimento, per un mix letale di tranquillanti. La storia di Cristina è una delle tante storie drammatiche che testimoniano la lunga stagione dei sequestri di persona a scopo estorsivo che, tra gli anni ’70 e ’90, colpì duramente il Nord Italia, con almeno 207 sequestri riconducibili alla ‘ndrangheta. Tuttora il processo all'ideatore e ai mandanti è in corso dopo il rinvio a giudizio degli imputati.
Al liceo Carducci, da diversi anni, è attivo un collettivo studentesco promosso dall’associazione antimafia Libera, dedicato proprio alla giovane Cristina, ha ricordato il referente regionale di Liber Lorenzo Frigerio agli studenti che chiedevano un modo per impegnarsi. E oggi pomeriggio il Comune di Milano e le associazioni ricorderanno le vittime della strage di Capaci, che 33 anni uccise il giudice Giovanni Falcone, la moglie e magistrata Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.
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