Il presidente del Csv Catanzaro a Don Mimmo Battaglia: "Colui che ha caratterizzato il volontariato in questa città"

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Luigi Cuomo Presidente Csv Catanzaro

Cuomo evidenzia che "per noi che l’abbiamo conosciuto e visto operare, don Mimmo resterà sempre “il prete degli ultimi” innamorato del volontariato e della sua terra"

  14 dicembre 2020 14:28

"Don Mimmo Battaglia è un nome che ormai l’Italia intera ha imparato a riconoscere, prima come presidente nazionale della FICT (Federazione Italiana Comunità Terapeutiche), poi come arcivescovo della diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata dé Goti nel Beneventano, e dal 12 dicembre come nuovo arcivescovo di Napoli. Ma per noi resta “Don Mimmo”, il prete calabrese “di strada” (come lui ha amato sempre definirsi) che ha lasciato il segno ovunque è andato, dalle parrocchie del catanzarese in cui ha operato, al Centro Calabrese di Solidarietà, che ha guidato fino al 2016". Così in una nota stampa del Csv Catanzaro Presidente Luigi Cuomo e Consiglio Direttivo.

"Chiunque l’abbia conosciuto - prosegue la nota - non può dimenticare la sua naturale propensione verso gli emarginati, di cui nessuno si occupa perché è difficile occuparsene: non per don Mimmo, che ad essi ha rivolto per anni le sue energie, non solo con le parole e lo sguardo capaci di penetrare l’anima, ma anche con la vicinanza e lo sprone a non mollare mai, nemmeno nei momenti più estremi. Don Mimmo ha caratterizzato il volontariato ed ha fatto da stimolo alla crescita della solidarietà nella città di Catanzaro, e la città, che è sede del Centro Calabrese di Solidarietà che è una realtà cresciuta assieme a lui, non dimentica quanto da lui lasciato in termini di apostolato concreto, di omelie capaci di scuotere le coscienze a distanza di anni, di attenzione al mondo dell’associazionismo che si caratterizza per l’operosità senza orari e senza limiti, e per la prossimità a un territorio complicato e pieno di crepe".

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"Per noi, - conclude Cuomo - che l’abbiamo conosciuto e visto operare, don Mimmo resterà sempre “il prete degli ultimi” innamorato del volontariato e della sua terra. Anche se ora veste l’abito talare e sarà la guida spirituale di una diocesi importante e difficile come Napoli. Un compito arduo, ma, ne siamo convinti, senz’altro nelle sue corde".

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