Il presidente del tribunale di Catanzaro, Rodolfo Palermo, va in pensione: “Carenza di organici”

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  28 marzo 2025 17:28

di MARCO VALLONE

Sopraggiunti limiti di età. E' questa la ragione inesorabile che ha portato il presidente del Tribunale di Catanzaro, Rodolfo Palermo, verso il pensionamento: il magistrato lascia da oggi l'incarico, facendo spazio a nuove leve, che pur mancano, essendoci una “carenza di organici pesante”, come ha tenuto a sottolineare dinnanzi ai giornalisti.

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“Da oggi vado in pensione. Vado via, lascio l'ufficio e lascio l'attività da magistrato” ha dichiarato infatti Rodolfo Palermo, che ha poi tracciato un bilancio del suo percorso alla guida del Tribunale catanzarese, iniziato l'8 giugno del 2020. “Questi 5 anni trascorsi a Catanzaro sono stati veramente entusiasmanti, ho incontrato tanti colleghi di prim'ordine, i rappresentanti delle istituzioni statali e non – ha affermato -. C'è stata la possibilità di confronto con tutti quanti e i risultati ottenuti devo dire che li ritengo soddisfacenti. Lascio l'incarico perché non posso proseguirlo più, visto che i 70 anni sono arrivati. E quindi vado via, nella consapevolezza di aver fatto comunque il mio dovere e di avere servito, come giusto, l'amministrazione giudiziaria. Lascio tanti amici che oggi mi hanno voluto omaggiare con la loro presenza, e per me è veramente un onore avere la presenza di tutti coloro che hanno scandito i tempi della mia vita in questi ultimi 5 anni. Grazie a tutti”.

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Alla cerimonia, dal forte impatto emozionale, hanno partecipato i principali soggetti più rilevanti del panorama giudiziario catanzarese. Il procuratore della Repubblica Salvatore Curcio, la presidente della Corte d'appello Concettina Epifanio e il procuratore generale Giuseppe Lucantonio, difatti, non hanno fatto mancare il loro abbraccio allo stimato collega Palermo, da oggi non più al vertice del Tribunale di Catanzaro.

“Lascio un tribunale, in questo momento preciso, con qualche difficoltà a causa della carenza degli organici, soprattutto le carenze d'organico dei magistrati. Però lascio un grande tribunale – ha rimarcato Rodolfo Palermo con convinzione -. Un grande tribunale. Coloro che prestano la loro attività in questo ufficio veramente hanno agito sempre con slancio, dedizione, grande capacità e professionalità. Auguro a tutti i colleghi e a tutto il personale amministrativo, che saluto, di fare sempre meglio. E' un ufficio dalle grandi potenzialità. Purtroppo le risorse, in alcuni momenti, vengono meno. Però verranno rimpiazzate, che io sappia, a fine anno, e quindi sicuramente nuova luce e nuovo fulgore per questo tribunale”.

Ci sono richieste che Rodolfo Palermo rivolge ai decisori politici e non solo per un tribunale, quello di Catanzaro, che probabilmente merita, visto il suo territorio, un'attenzione speciale? “Ho sempre detto in varie sedi e in più occasioni che il tribunale di Catanzaro forse è stato sottovalutato nella considerazione per organici e dimensioni – ha rilevato il magistrato -. E' un tribunale che ha competenza sui tre quarti circa dell'intera regione Calabria, e ha delle competenze esclusive. Nonostante ciò vi sono delle anomalie. Qui c'è un dato anomalo: il numero dei magistrati, quelli della pianta organica, è inferiore al numero di tutti i magistrati delle procure del distretto. Adesso vado un po' così a mente: ci sono 83 magistrati delle procure e 54 magistrati del tribunale. E' una situazione che non si riscontra in nessun'altra sede del sud Italia: della Calabria certamente, ma neanche della Sicilia. Quindi ai rappresentanti delle istituzioni, e ai rappresentanti politici, chiedo questo: maggiore attenzione per il tribunale di Catanzaro. E' il tribunale ordinario di Catanzaro, un tribunale veramente importante”.

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