di CARLO MIGNOLLI
Nel corso dell’incontro di questa mattina tra Monsignor Claudio Maniago e la stampa, in occasione dell’apertura del Giubileo 2025 e del tradizionale scambio di auguri natalizi, è stato affrontato uno dei temi più attesi dalla comunità catanzarese: il restauro del Duomo di Catanzaro, chiuso dal lontano 2017.
Monsignor Maniago ha espresso la sua comprensione per il malumore della comunità, che da anni attende il ritorno alla fruibilità della cattedrale, simbolo della cristianità e della storia della città: “Quando sono arrivato, ho subito percepito il peso di questa situazione”, ha dichiarato il Vescovo. “La cattedrale è il cuore della nostra diocesi, ma è chiusa da troppo tempo, dando l’impressione di un abbandono. Comprendo il malumore per i ritardi, ma posso finalmente dire che siamo pronti a iniziare i lavori”.
La complessità burocratica è stata una delle principali cause del lungo ritardo. Il progetto di restauro coinvolge infatti il Ministero dei Beni Culturali e il Ministero delle Infrastrutture, che hanno dovuto coordinarsi per finanziare e approvare gli interventi necessari. Inoltre, la fase preliminare di indagini geologiche ha richiesto più tempo del previsto. Inizialmente si pensava che sotto la cattedrale scorresse un fiume, ma gli studi hanno smentito questa ipotesi, pur evidenziando la presenza di terreni di diversa natura.
Ora, finalmente, i lavori sono pronti a partire con la ditta che ha vinto l’appalto. L’intervento prevede una serie di lavori strutturali per garantire la sicurezza antisismica, una necessità urgente vista la fragilità del territorio catanzarese: “Alcune parti della struttura saranno abbattute e ricostruite, poiché il cemento armato utilizzato nel dopoguerra non è più adeguato”, ha spiegato il Vescovo. “Allo stesso tempo, ci saranno interventi di abbellimento e recupero che restituiranno alla cattedrale un’armonia architettonica più vicina alle sue origini”.
Tra gli interventi previsti, ci sarà il ritorno alle volte originali, con l’eliminazione dei cassettoni aggiunti in passato, e un restyling del presbiterio per renderlo più accogliente e funzionale. Anche gli elementi decorativi, come i marmi pesanti introdotti successivamente, saranno rivisti per alleggerire la struttura e restituirle la sua bellezza originaria.
Il restauro del Duomo di Catanzaro non riguarda solo l’edificio in sé, ma anche l’ambiente circostante. Maniago ha infatti evidenziato l’importanza di valorizzare anche la piazza della cattedrale, coinvolgendo i privati per migliorare le facciate dei palazzi circostanti: “È fondamentale che l’ambiente intorno alla cattedrale sia in armonia con il suo valore storico e simbolico”, ha affermato. “Questo tipo di intervento, già diffuso in molte città, potrebbe essere un segnale importante di attenzione al nostro patrimonio urbano”.
“Questo progetto richiede tempo, impegno e collaborazione”, ha concluso Monsignor Maniago, “ma sono fiducioso che il 2024 sarà un anno di concreti risultati”.
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