"Abbiamo atteso un mese esatto dalla messa in onda di questa serie. Aspettando una presa di posizione dei nostri vertici e perché no... anche della politica. Oggi abbiamo deciso che un simile massacro mediatico non debba passare inosservato, soprattutto quando tale obbrobrio raccoglie finanche il sostegno della regione Lazio. riteniamo che ci voglia coraggio a restare silenti. Riteniamo che non si comprenda appieno che questo assordante silenzio istituzionale stia provocando un rumore rimbombante, che lancia coram populo, un messaggio inequivocabilmente pericoloso". Così in una nota stampa il sindacato di Polizia, SNAP, con riferimento alla serie ACAB da poco uscita sulle piattaforme digitali.
"Siamo indignati e lo sono tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato, lo sono in particolare coloro che prestano servizio nei reparti mobili. Consigliamo a chi può di istituire una "indennità di varecchina", per ripulire gli sfollagente o in alternativa, sostituire tali strumenti con mazzi di fiori.
Prima di consentire la messa in onda di questa bruttura, avreste dovuto indossare, foss’anche per poche ore, la divisa di un “celerino”, sempre “zuppa di sputi” ma altrettanto carica di onore.
Un celerino "digerisce" la marea di insulti che riceve nei servizi di ordine e sicurezza pubblica (sempre), ma non puo' tollerare che venga toccata la propria dignità di poliziotto, che forse, non sarà un supereroe, come grida Giampaolo Trevisi della scuola di Peschiera del Garda, ma di certo non è un bastardo!".
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