“Questa mattina ho depositato in comune un accesso civico generalizzato per sapere se, dopo tre anni dall’approvazione del nuovo piano generale dei mezzi e degli impianti pubblicitari, sia cambiato qualcosa o se la nostra città continua a perdere centinaia di migliaia di euro”.
Lo scrive in una nota Roberto Rizza, già consigliere comunale della città di Catanzaro.
“Si rileva la presenza, su tutto il territorio comunale, di un massiccio fenomeno di abusivismo sia in relazione ai pagamenti dell’imposta pubblicitaria che relativamente al titolo abilitativo afferente l’installazione degli impianti", cita Rizza. "In queste poche righe, messe nero su bianco nella proposta di deliberazione allora indirizzata dal settore urbanistica al consiglio comunale, e da quest’ultimo poi approvata, è riassunta la ratio di un provvedimento la cui necessità è stata, nel corso degli anni, più volte ribadita anche dalla Corte dei Conti".
"Per i lettori, la questione, è così, semplicemente riassunta: una parte degli impianti pubblicitari di grande formato presenti per le vie cittadine non è in regola con le imposte dovute, ma soprattutto una buona parte degli stessi risulta essere priva di qualsiasi autorizzazione. L’amministrazione comunale, per contrastare questo fenomeno, avrebbe dovuto - afferma Rizza-, e così ha ben fatto, riscrivere le regole e rideterminare gli spazi finalizzati alla promozione pubblicitaria. Successivamente poi, avrebbe dovuto procedere alla regolare assegnazione, tramite bando, degli stalli individuati, a fronte di un corrispettivo per il giusto titolo autorizzativo e al puntuale e corretto recupero delle imposte dovute. Il regolamento approvato, quindi, sarebbe dovuto essere propedeutico ad una serie di altre determinazioni necessarie per ripristinare, nel merito, la piena legalità e il recupero delle ingenti somme di denaro".
“Dopo tre anni dall’approvazione del nuovo regolamento la città merita di sapere a che punto sia la redazione del nuovo bando, se i tanti impianti abusivi presenti sul nostro territorio sono stati rimossi, se davvero nessun nuovo impianto negli ultimi anni è illegalmente sorto o se, al contrario, i tanti annunci dell’amministrazione comunale non fossero all’epoca solo mera propaganda. Portata avanti, a questo punto, dopo tre anni di nulla, con preciso dolo”.
"La questione - conclude Rizza - così come più volte sollecitato anche dalla Corte dei Conti, deve essere affrontata il prima possibile”.
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