“Con immenso stupore abbiamo appreso che nell’istituto penitenziario di Cosenza si sarebbero consumati dei soprusi di tipo vessatorio e intimidatorio nei confronti del personale di Polizia penitenziaria, pertanto ci sentiamo in dovere di rappresentare che il SiNAPPe, ad oggi il secondo sindacato più rappresentativo in Italia, affermano il Coordinatore Nazionale SiNAPPe Massimiliano Follo e il Vice-Segretario Regionale SiNAPPe Cristina Busà, non abbiamo mai registrato doglianze di tale importanza, nel penitenziario di Cosenza si denotano numerose difficoltà dettate esclusivamente dalla gravissima carenza di organico”.
“Le problematiche che si registrano nella Casa Circondariale di Cosenza sono da ricondurre all’esiguità del numero di appartenenti al ruolo di base per cui sempre più spesso il personale ricopre più posti di servizio, continuano i delegati del SiNAPPE, parlare di atteggiamenti di illegalità, vessazioni o intimidazioni è un accusa gravissima che non condividiamo e dalla quale prendiamo le distanze”
“È inaccettabile! rivolgere delle accuse di cotanta gravità senza che vi sia fondatezza o riscontri oggettivi; è una austera menzogna, sterile, diffamante e distruttiva polemica!
Il SiNAPPe non può che esprimere la massima solidarietà al Direttore e al Comandante del Reparto, apprezzato e stimato Funzionario del Corpo, auspicando che tali infondate accuse non abbiano seguito.
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