L'editoriale. La Calabria ha necessità di una politica efficace ed efficiente per uscire dal suo grigiore

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  21 novembre 2025 06:57

di ENZO COSENTINO

Porta pioggia il meteo politico in Calabria. I sogni dei giovani calabresi continuano ad essere pieni di visioni oscurantiste del loro futuro in questa terra amara. Calabria terra amara anche se il centrodestra- bis che la governerà promette come sul dirsi: mari e monti. Il centrosinistra, invece, dice: del doman non c’è certezza. Un aspetto però bisogna notarlo: la polemica fra i due fronti, almeno in queste prime battute, sembra intonata ad un certo fair-play. Fino a quando?

Il meteo politico-non dimentichiamolo- porta pioggia. E si è notato nella seconda seduta del Consiglio Regionale. Il presidente Roberto Occhiuto ha recitato il suo ruolo con disinvoltura e grande sicurezza nell’esporre le linee programmatiche che intende sviluppare soprattutto nei settori più nevralgici: sanità, stabilità del lavoro e ampliamente della platea dei  beneficiari, massicci interventi sul fronte delle infrastrutture. Il centrosinistra non ci crede e lo ha fatto capire negli interventi in aula nel corso della seconda seduta.

L’avventura di governo inizia con un Esecutivo a sette ma c’è la prospettiva del suo incremento con altre due unità e della “novità” di due “sottosegretari” e quindi di uno stravolgimento- se il progetto arriverà in porto- nella distribuzione dei “pani”(leggi posti di comando).

Uno scenario che non piace-lo hanno detto in aula e continueranno a gridarlo (invano, forse)nelle uscite social- ai rappresentanti del centrosinistra.

Il centrodestra in queste prime battute di avvio legislatura ha la forza numerica e l’enfasi che appartiene come in tutte le circostanze ai vincitori. Ma non va per nulla sottovalutato che al suo interno esistono divergenze fra le forze che lo compongono. Ha, però, anche la capacità-lo si deve ammettere-di far sembrare che dopo il fisiologico gioco del confronto, c’è compattezza.

Sorge dinanzi questo scenario così semplificato comunque un interrogativo: il centrosinistra avrà la forza(al di la dei numeri) di compattarsi per una resistenza a tutto campo?


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