di CARLO MIGNOLLI
Promuovere un turismo responsabile, valorizzare e proteggere il territorio: questi gli obiettivi del forum, tenutosi questa mattina nella Sala Verde della Cittadella regionale di Catanzaro, di presentazione dell’adesione dell’Ente Parchi Marini regionale alla Carta europea del turismo sostenibile (CETS), un incontro molto partecipato e cruciale per il futuro delle aree protette della regione.
All’incontro erano presenti: il direttore di Federparchi Italia Francesco Carlucci e il referente CETS dell’Ente Parchi Marini regionale Pietro Pileci, che hanno introdotto e successivamente coordinato i lavori. Insieme a loro anche l’assessore regionale all’Ambiente e al Turismo Giovanni Calabrese, il commissario straordinario dell’Ente Raffaele Greco. A seguire sono intervenuti: Salvatore Siviglia, dirigente del Dipartimento Ambiente, paesaggio e qualità urbana, Roberto Cosentino, dirigente dell’Unità operativa autonoma Valorizzazione e promozione del patrimonio naturale e Agostino Agostinelli, esponente del Consiglio direttivo di Federparchi ed esperto in gestione delle aree protette.
Un percorso ambizioso e strategico, quello intrapreso dall’Ente per i Parchi Marini Regionali della Calabria (EPMR): l’adesione alla Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS), promossa dalla Federazione EUROPARC. Si tratta di uno strumento riconosciuto a livello internazionale che promuove la valorizzazione delle aree protette attraverso un turismo rispettoso dell’ambiente, delle comunità e delle economie locali.
“Un’altra sfida importante per la Calabria riguarda i parchi marini. Parliamo dell’attrattore naturale principale che abbiamo: il mare. Un mare che stiamo cercando di tutelare e valorizzare, sia come attrattore turistico sia come motore di sviluppo per la nostra regione. In questi mesi si sta lavorando molto su questo fronte”, afferma l’assessore Calabrese.
“Nei giorni scorsi - prosegue - abbiamo anche presentato un piano di tutela del mare, insieme ad Arpacal, al Dipartimento dell’Ambiente e ad altri organismi istituzionali. Si tratta di misure importanti che puntano soprattutto alla prevenzione. Perché dobbiamo ricordare che, quando si parla di mare sporco o inquinato, spesso la responsabilità è dell’uomo. Oggi, grazie a una serie di strumenti e controlli, stiamo potenziando l’azione di monitoraggio, anche con tecnologie all’avanguardia e nei prossimi mesi partirà un progetto che prevede l’utilizzo di droni per monitorare la qualità delle acque e per individuare eventuali scarichi abusivi o problemi legati alla cattiva depurazione”.
Calabrese sottolinea che “Per fortuna, gli impianti di depurazione stanno funzionando discretamente, ma non basta. Abbiamo avviato anche una serie di interventi importanti, con un investimento di 100 milioni di euro proprio per migliorare la depurazione. Oggi, se vogliamo parlare seriamente di turismo e di mare, dobbiamo guardare all’intero ecosistema marino. Da questo punto di vista, il ruolo dell’immagine e della comunicazione è fondamentale: dobbiamo raccontare non solo la bellezza naturale, ma anche l’impegno umano che c’è dietro alla sua tutela”.
“L’Ente Parchi Marini sta lavorando con grande serietà in questa direzione, e l’attenzione verso il turismo sostenibile rappresenta un’opportunità di sviluppo fondamentale per la Calabria. Siamo una regione che sta cambiando, che sta crescendo, che si sta presentando all’Italia e al mondo in modo completamente diverso rispetto al passato. Una regione che finalmente valorizza il proprio patrimonio naturale. La Calabria è fortunata: ha 800 chilometri di costa bagnata da un mare ancora incontaminato. Un mare che, come dicevo, è fondamentale per lo sviluppo turistico e occupazionale della nostra regione. Attraverso il turismo possiamo creare occupazione vera, stabile e di qualità. È un percorso lungo, ma non impossibile, quello che stiamo portando avanti con il Presidente Occhiuto. Ci siamo prefissati degli obiettivi chiari e, passo dopo passo, li stiamo raggiungendo”.
E conclude ribadendo che “Il mare è l’attrattore principale della Calabria. È centrale per il turismo e decisivo per lo sviluppo economico e occupazionale della nostra terra”.
L’EPMR ha avviato ufficialmente un percorso che coinvolge i sei Parchi Marini Regionali e le 28 Zone Speciali di Conservazione (ZSC) gestite dall’Ente. Queste aree, pur caratterizzate da elevata biodiversità e grande valore paesaggistico, sono esposte a crescenti pressioni antropiche.
La strategia 2025-2030 della CETS in Calabria si fonda su alcuni pilastri:
Attraverso la CETS, l’EPMR intende:
Il coinvolgimento delle comunità locali è centrale: il Forum CETS si configura come uno spazio di dialogo partecipato tra istituzioni, operatori, associazioni e cittadini. Ogni soggetto può contribuire attivamente partecipando agli incontri, co-progettando azioni, promuovendo buone pratiche e facilitando il dialogo sul territorio.
L’iniziativa segna l’avvio ufficiale di un percorso che punta a coniugare tutela ambientale e sviluppo economico locale, attraverso una governance condivisa e inclusiva. La CETS, promossa in Italia da Federparchi e assegnata da Europarc Federation, è uno strumento riconosciuto a livello europeo per incentivare un turismo sostenibile, responsabile e di qualità nelle aree protette.
“La finalità principale è quella di avviare un percorso che ci condurrà alla prestigiosa certificazione della Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS). Questa ci permetterà di inserire le aree dei parchi marini e le principali Zone Speciali di Conservazione, attualmente sotto la nostra gestione, all’interno di una rete internazionale di “destinazioni sostenibili”, che oggi coinvolge circa 30 Paesi europei e 400 aree protette”, afferma Raffaele Greco.
E sottolinea che “Nel 2024, queste aree certificate CETS hanno registrato complessivamente oltre 83 milioni di visitatori. Si tratta quindi di un circuito turistico molto importante e in costante crescita. In Calabria sono coinvolti numerosi comuni. E questo è fondamentale, perché il segreto per ottenere la certificazione - così come per avviare finalmente, dopo tanti anni, una pianificazione seria dei nostri parchi marini - sta nella costruzione di partenariati territoriali efficaci, in cui i comuni giocano un ruolo centrale: parliamo sia della fase di diagnosi territoriale, cioè l’identificazione dei fabbisogni, delle criticità e dei punti di forza, sia della successiva elaborazione delle strategie e delle proposte che la CETS richiede”.
Greco si sofferma poi nei dettagli della Carta: “Prevede un iter articolato su tre livelli: il livello dell’Ente gestore, nel nostro caso l’Ente Parchi Marini Regionali, che presenta una specificità tutta calabrese: gestiamo infatti sei parchi marini e 28 Zone Speciali di Conservazione, quindi non un singolo parco, ma un sistema complesso e articolato. Il livello degli operatori dei servizi turistici, come guide, centri diving, strutture ricettive, attività di pescaturismo, che saranno direttamente coinvolti nella creazione di veri e propri prodotti turistici sostenibili, capaci di valorizzarsi e promuoversi autonomamente. Il livello degli stakeholder locali, tra cui appunto i comuni, che concorrono alla pianificazione condivisa”.
Molti gli enti coinvolti e i vantaggi di questa collaborazione sono evidenti: “Costruire una strategia e una pianificazione che siano davvero aderenti alla realtà del territorio, valorizzando le sue potenzialità e affrontando le sue debolezze. È fondamentale - conclude Greco - che a questo processo partecipino anche gli operatori che vivono e lavorano sul mare e nella fascia costiera, perché solo così il turismo sostenibile potrà diventare un’opportunità concreta di sviluppo per le nostre comunità”.
Il successo del progetto CETS dipende dalla partecipazione attiva di tutti. Lavorare insieme significa costruire un modello di turismo sostenibile integrato tra patrimonio marino, naturalistico e culturale dell’entroterra calabrese, nel rispetto dell’ambiente e del benessere delle comunità locali.
Presenti anche alcuni sindaci e rappresentanti dei Comuni e degli enti territoriali coinvolti, che hanno manifestato grande interesse e disponibilità a collaborare nella costruzione di strategie condivise per la valorizzazione dei sei Parchi marini e delle 28 Zone speciali di conservazione (ZSC) gestite dall’Ente.
I COMUNI INTERESSATI
Soverato, Vibo Valentia, Pizzo, Briatico, Zambrone, Parghelia, Tropea, Ricadi, Bianco, Ferruzzano, Bruzzano Zeffirio, Brancaleone, Palizzi, Praia a Mare, Diamante, Scalea, San Nicola Arcella, Cetraro, Acquappesa, Belvedere Marittimo, Amantea, Belmonte Calabro, Amendolara, Trebisacce, Villapiana, Crosia, Calopezzati, Mandatoriccio, Pietrapaola, Cariati, Nicotera, Strongoli, Crotone, Curinga, Lamezia Terme, Gizzeria, Belcastro, Cutro, Cirò, Borgia, Squillace, Staletti, Botricello, Cropani, Guardavalle, Isca sullo lonio, Montegiordano.
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