La "gestione fallimentare del randagismo in Calabria": il Movimento e la Lega per la difesa degli animali si dissociano dal modus non operandi della task force

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Cani randagi (foto d'archivio)
  08 febbraio 2020 15:22

"La gestione dell'emergenza randagismo in Calabria è stata 'fallimentare'. A ben sette mesi dal primo incontro tra le associazioni, il commissario Cotticelli e il responsabile della task force Grandinetti, le aspettative iniziali sono andate deluse e 'non si registrano passi avanti. Perciò il Movimento animalista della Calabria e la Lega italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente, che fanno capo all'on. Michela Vittoria Brambilla, hanno deciso di dissociarsi dal 'modus non operandi' della task force'".

É quanto si afferma in un comunicato delle due organizzazioni.
"Più volte - afferma la vicecoordinatrice regionale del Movimento, Cristina Valeri - abbiamo chiesto, in spirito di leale collaborazione, di poter partecipare alla definizione delle misure più adatte ad affrontare una situazione palesemente insostenibile, offrendo la nostra disponibilità e le nostre conoscenze. Abbiamo chiesto tutta la documentazione necessaria per presentare proposte sulla base delle norme effettivamente vigenti. Non ci sono state risposte o sono state comunque insufficienti. Sul fronte del randagismo la Calabria è caduta in una sorta di immobilismo drammatico, al quale maldestramente si è cercato di porre rimedio tramite due Decreti del commissario ad acta, uno del 2015 e uno del 2018, che stanziavano nel complesso circa 1 milione di euro per l'operatività dei canili sanitari provinciali ma si sono rivelati inapplicabili e sono rimasti per lo più inapplicati".

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"Benché pronti a dare il nostro contributo - dice ancora Cristina Valeri - non siamo stati messi in condizione di collaborare. Perciò abbiamo presentato istanza di accesso agli atti per conoscere le eventuali determinazioni prese e valutare le possibili azioni da intraprendere nell'interesse degli animali".

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