La "luce" dei gioielli, del food e dell'alta moda incanta Bologna all'evento della Croce rossa italiana

C'era tanta "luce". E del resto non poteva essere altrimenti. A Bologna, nelle sale di  Palazzo Fava da San Domenico, in Via del cane, in molti hanno risposto all'iniziativa organizzata da Valerio Costantino, visual designer catanzarese, che ha celebrato la bellezza declinata nelle sue mille  sfaccettature. 

C’era il mondo dell'alta moda, dei gioielli, del food, del design. E su tutto, l'impegno a favore dei progetti  che da  anni porta avanti la Croce Rossa Italiana. Un appuntamento  che ha fornito anche l'occasione  per la presentazione del romanzo “La schiava bianca”, ambientato in una Venezia gotica e misteriosa, con il quale Silvana Giacobini è tornata alla narrativa. 

E così autorità civili e militari e tanta, tanta gente,  hanno ammirato gli abiti di Lidia Cardinale. Cappe, abiti di haute couture.  Fruscianti, impalpabili. Impeccabili.  E poi,  i gioielli di Maria Cristina Micheletta, titolare della “Caramella d’oro”: pietre preziose e argento che diventano   opere d’arte, uniche e personalizzabili. Come i suoi anelli, gli orecchini  che diventano fiori, serpenti, rose, quadrifogli. Che diventano come per incanto  cuori  intercambiabili.

E i gioielli di G.B. Spadafora: le sue creazioni ispirate ai valori di intellettualità artigianale in cui l’estetica si unisce alla tecnica e danno vita a un pezzo di storia da “indossare”.

Profumi e sapori di Calabria  racchiusi nelle composte di frutta e nel miele di  Chirico Qualità di Calabria dal 1950”, hanno conquistato il palato e la vista  di chi si è avvicinato a  Chiara, Serena e Anna,  che  hanno reinventano il business di famiglia, mantenendo fede alla tradizione.

Fashion, food, beauty  e design  nel Concept  Hyper Room  di Chiara Carradori.   Un insieme di aziende  di alto livello produttivo nei vari settori di riferimento. Come Hot plum luxury  di Salvatore Pennetta: un brand di eccellenza per piumini, cashmere. Capi indossati da Giovanni Mattia Pecoraro, giovane indossatore catanzarese al suo debutto. O quella meraviglia di abito rappresentato da Hyper Room in fibra ottica di dreamlux.

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