La nevicata nella Sila Piccola tra paesaggi incantati e tradizioni
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12 gennaio 2023 10:44di CARMINE MUSTARI
I villaggi silani hanno nell’incanto una mera caratteristica, non è solo l’amenità dei luoghi a rendere l’atmosfera magica, ma anche i racconti della tradizione, fate ed elfi, leggende di uomini e lupi, favole, ma anche favole divenute realtà, come quella legata strettamente a Villaggio Mancuso, una perla del turismo invernale e non solo, ma va detto che con la coltre bianca la magia di questi luoghi è davvero speciale.
E quindi quando arriva la prima neve in Sila un sospiro di sollievo unanime anima i pensieri dei residenti dei villaggi, ma anche l’intera popolazione, per fortuna in seguito alle preoccupazioni è arrivata la candida spolverata, che non risolve del tutto il disagio della siccità, ma che quantomeno riesce a mitigare una situazione che definiremo allarmante e della quale abbiamo già dato notizia.
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Nel corso della notte tra il 9 e il 10, infatti la neve ha imbiancato la Sila al di sopra dei 1100 metri, e la pioggia al di sotto di questi livelli. Il paesaggio dei villaggi ha assunto la sua immagine dominante in questo periodo invernale, finalmente la coltre bianca come per incanto ha ricoperto le cime e i villaggi, visti così sembrano cartoline fiabesche, soprattutto Villaggio Mancuso, luogo che ha le caratteristiche strutture tanto somiglianti alle più lontane realtà urbane del Canada. Non a caso quando fu edificato assunse le caratteristiche attuali, idee di un’epoca pioneristica di un turismo lungimirante e opera di Eugenio Mancuso, che in questi luoghi negli anni successivi alla grande crisi del 29 intravide le potenzialità del posto. Mancuso che era un imprenditore dedito allo sfruttamento della risorsa del bosco, che in quei luoghi aveva creato una vera industri, decidendo di restare in pianta stabile, non solo vi edificò la propria casa, ma ne costruì altre, alcune destinate ai suoi operai e alle loro famiglie.
Non ancora soddisfatto decise che era arrivato il momento di osare di più e nacque così la sua creatura più conosciuta, alla quale la storia di Villaggio Mancuso si sarebbe indissolubilmente legata per sempre, stiamo parlando del “Grande albergo delle fate”, il nome rievoca già la magia, fu scelto dallo stesso Mancuso in virtù di tale sua sensazione, spesso lo ripeteva ad amici ed anche ad avventori, la sensazione che aveva era quella di vivere in luogo fatato.
Nacquero anche le strutture di altri locali, la chiesetta, e la “Rotonda” oggi al centro della piazza e che è un altro simbolo della Sila catanzarese, patrimonio strutturale di certo, ma anche simbolo di un luogo che i tavernesi reputano oggetto di vanto e orgoglio. Purtroppo sorte meno felice per il tanto decantato Albergo delle fate, oggi mesto esempio di decadimento e abbandono, ma su questo potremmo argomentare più ampiamente in altre circostanze.
Insomma siamo in luogo incantato, meta di turismo montano e che in queste due ultime stagioni sta rivivendo un periodo di riscoperta da parte di turisti amanti della natura incontaminata, di giovani consapevoli che si può essere felici anche semplicemente camminando nei sentieri, oppure in bici, perché di piste ciclabili ce ne stanno, e altre ne stanno nascendo. Questo è l’incanto della Sila, il comune di Taverna ne fa un fiore all’occhiello, e questa nevicata che contribuisce a renderla magica, regala emozioni e voglia di esserci.
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