La Regione Calabria presenta “DigitAbile”: inclusione e abbattimento delle barriere nel mondo digitale

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Un progetto che mira a garantire l’accesso ai servizi digitali a cittadini con disabilità e a quelli con scarse competenze tecnologiche, in collaborazione con il Terzo Settore e le istituzioni locali

  16 aprile 2025 12:07

di CARLO MIGNOLLI

“Accessibilità e rete di facilitazione digitale sono due facce della stessa medaglia: entrambe mirano a favorire l’inclusione delle persone più fragili della nostra società nell’ambito digitale, ma lo fanno con approcci diversi”.

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Queste le parole del vicepresidente e assessore alla Transizione digitale della Regione Calabria Filippo Pietropaolo durante la conferenza di presentazione di “DigitAbile per una Calabria Accessibile”, evento volto alla promozione dell’inclusione digitale che si è svolto questa mattina nella sala verde della Cittadella regionale di Catanzaro. Insieme a Pietropaolo, erano presenti, tra gli altri, il dirigente del dipartimento Transizione digitale Tommaso Calabrò e la responsabile unica del progetto per le misure 1.7.2 e 1.4.2 del PNRR Rosamaria Santacaterina.

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“L’accessibilità - prosegue - è rivolta ai dipendenti pubblici con disabilità e prevede l’adozione di misure che facilitino il loro accesso ai servizi digitali delle amministrazioni presso cui lavorano, come la Regione Calabria o i Comuni. Questo significa, ad esempio, adattare gli applicativi informatici in base alla disabilità dell’utente, anche in situazioni tecnicamente complesse ed è prevista una specifica attività di formazione. La facilitazione digitale, invece, guarda all’esterno della pubblica amministrazione, con l’obiettivo di avvicinare al digitale le fasce più fragili della popolazione, come gli anziani, soprattutto nelle aree interne. In questa direzione abbiamo realizzato una rete di 170 sportelli di facilitazione digitale distribuiti su tutto il territorio regionale, che stanno svolgendo con efficacia il loro compito”.

Pietropaolo tiene a precisare che “Un aspetto per me particolarmente significativo è che abbiamo deciso, insieme al Dipartimento, di coinvolgere fortemente tutto il Terzo settore in entrambe le iniziative. Non le stiamo portando avanti da soli. La rete dei punti di facilitazione digitale è stata costruita con i Comuni capo ambito dei distretti socio-sanitari e con le associazioni di volontariato del Terzo settore. Anche per l’accessibilità, rivolta ai dipendenti pubblici, ci siamo avvalsi del contributo formativo e professionale delle realtà che operano nel Terzo settore. Questo rapporto per noi è fondamentale. Il Dipartimento Transizione Digitale, che si occupa anche della valorizzazione dei beni confiscati, lavora in sinergia con il Terzo settore anche su questo fronte. È un modello che ci rende orgogliosi, perché valorizza competenze ed esperienze, ottimizzando l’impiego delle risorse pubbliche”.

E conclude: “Il digitale può e deve diventare uno strumento per abbattere le barriere della diversità. Oggi è possibile sviluppare applicativi che possono essere utilizzati non solo con il computer, ma anche con la voce: abbiamo acquistato strumenti tecnologici per facilitare il lavoro di dipendenti affetti da disabilità visive o uditive. In più, abbiamo promosso corsi di formazione sulla lingua dei segni rivolti non solo ai dipendenti non udenti, ma anche ai loro colleghi, per favorire una comunicazione più inclusiva. Questo è un passo fondamentale: formare anche chi non ha disabilità per creare un ambiente di lavoro davvero accessibile”.

Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i risultati del progetto “Citizen Inclusion - miglioramento dell’accessibilità dei servizi pubblici digitali”, progetto finanziato dalla Misura 1.4.2 del PNRR.

“Si tratta di due progetti rilevanti per l’amministrazione regionale, su cui ha puntato molto il Dipartimento Transizione Digitale e l’assessore Pietropaolo. Si tratta di due progetti che fanno riferimento, rispettivamente, alla misura 1.4.2 e alla misura 1.7.2 del PNRR”, ha spiegato Santacaterina.

E aggiunge: “Il PNRR ha rappresentato un’opportunità per l’amministrazione regionale di avviare questi due progetti, determinanti e strategici, perché hanno un impatto diretto sia sui cittadini sia sui lavoratori della Regione Calabria. Con il progetto relativo alla misura 1.4.2 abbiamo attivato tre linee di intervento. La prima riguarda l’abbattimento delle barriere di accesso ai servizi pubblici digitali, in un’ottica di maggiore accessibilità. Abbiamo reso alcuni portali regionali più fruibili per i cittadini con disabilità. La seconda linea ha riguardato la formazione, rivolta sia ai dipendenti regionali che al territorio, con l’obiettivo di diffondere una nuova sensibilità e consapevolezza rispetto ai servizi digitali accessibili”.

“Un terzo intervento - continua - ha previsto la dotazione di tecnologie assistive per i lavoratori della Regione Calabria con disabilità uditive e visive, che sono stati forniti di strumenti adeguati per lo svolgimento delle proprie mansioni. Abbiamo acquistato oltre 250 dispositivi per creare postazioni accessibili, sia da remoto che in presenza, e abbiamo allestito sale regionali affinché siano accessibili e utilizzabili anche come spazi formativi per le persone non vedenti. In questo modo, si facilita anche l’accesso alla formazione offerta dalla Regione”.

“Un altro intervento molto rilevante per l’amministrazione è la creazione dei centri di facilitazione digitale. Anche in questo caso, l’obiettivo è consentire ai cittadini di utilizzare i servizi digitali, acquisendo le competenze necessarie e, soprattutto, offrendo loro un accompagnamento in questo percorso di digitalizzazione. Come lo abbiamo fatto? Attraverso la collaborazione con i Comuni capofila d’ambito e con enti del Terzo Settore, abbiamo creato una rete di centri diffusi su tutto il territorio regionale. Attualmente contiamo circa 170 centri di facilitazione digitale, sia mobili che fissi, in grado di supportare l’utenza nell’utilizzo di tutti i servizi online: quelli della Regione, dei Comuni, ma anche di enti nazionali. In questo modo, rendiamo più semplice e accessibile l’approccio agli strumenti informatici.”

La giornata è stata anche occasione di confronto tra istituzioni, enti locali, associazioni e cittadini, nell’ambito di un percorso più ampio per abbattere le barriere digitali e garantire pari accesso ai servizi pubblici. L’iniziativa rientra nelle misure PNRR 1.4.2 e 1.7.2, in collaborazione con AgID e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale.

Tra i risultati raggiunti: l’adeguamento dei servizi digitali regionali, la formazione degli operatori pubblici, l’introduzione di strumenti assistivi e la creazione di una rete regionale di punti di facilitazione digitale a sostegno della popolazione più vulnerabile.

 

 

 

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