di CLAUDIO MARIA CIACCI
La decisione dell’Unione Europea di permettere agli Stati membri di individuare autonomamente i “Paesi sicuri di origine” rappresenta una svolta tanto attesa quanto necessaria per ristabilire ordine, legalità e sicurezza nelle politiche migratorie. Dopo anni di approcci buonisti e confusione normativa, finalmente l’Europa apre la strada a un controllo più concreto delle frontiere e delle domande di asilo.
Immigrazione: basta illusioni, si torna alla realtà
Con questa nuova impostazione, l’Italia potrà dichiarare “sicuri” quei Paesi da cui proviene gran parte dei migranti economici, la cui richiesta d’asilo si è spesso rivelata infondata. Tunisia, Marocco, Nigeria, Bangladesh: Paesi dove non ci sono guerre né persecuzioni tali da giustificare la protezione internazionale. Questo permetterà di ridurre drasticamente le richieste pretestuose e velocizzare i rimpatri, liberando risorse per chi scappa veramente da situazioni di pericolo.
Catanzaro e Calabria: meno caos, più controllo
Per Catanzaro e l’intera Calabria, questa nuova linea europea è una boccata d’ossigeno. I territori del Sud, troppo spesso trattati come discariche sociali dove “parcheggiare” migranti, hanno pagato un prezzo altissimo in termini di pressione sui servizi, disagio sociale e insicurezza. Catanzaro, già sede di una macchina burocratica sovraccarica tra commissioni territoriali e tribunali impegnati nei ricorsi, potrà ora contare su una procedura più snella e chiara.
La possibilità di rigettare rapidamente le richieste provenienti da Paesi sicuri eviterà l’accumulo di cause giudiziarie e l’occupazione di posti nei centri di accoglienza da parte di chi non ha diritto a restare.
Calabria, terra generosa ma non ingenua
La Calabria è sempre stata una terra solidale, capace di accogliere con dignità e umanità. Ma accogliere chi non fugge da nulla, chi arriva solo per sfruttare il sistema, è un lusso che non ci possiamo più permettere. Troppe strutture d’accoglienza sono diventate business per cooperative e ONG, senza un reale progetto di integrazione o ritorno sul territorio.
Con questa riforma, molte di queste realtà dovranno finalmente rendere conto del loro operato. E i Comuni che fino a oggi hanno basato parte della loro economia su un'accoglienza indiscriminata dovranno cambiare paradigma.
Una vittoria del realismo
La decisione UE è una vittoria delle forze politiche che da anni denunciano il fallimento dell’immigrazione incontrollata. È un passo verso una gestione sovrana e responsabile dei flussi migratori, che mette al centro la sicurezza dei cittadini, la legalità e il rispetto delle regole.
Per la Calabria e Catanzaro è l’occasione per voltare pagina: meno ipocrisie, più ordine. Perché aiutare chi ha davvero bisogno è un dovere morale, ma dire no a chi vuole solo approfittare del sistema è un atto di giustizia verso i cittadini e verso gli immigrati onesti.
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