di MARIA BOETI
La fine del ceto medio, mai come in questo momento è così chiara e netta.
Qui da noi in Calabria fra giorni si torna a scuola - in alcune regioni italiane è già iniziata - e la prima grande spesa extra sarà quella dell'acquisto dei libri e del corredo scolastico. Se si hanno più di due figli da mantenere e istruire ci sono serie possibilità di scivolare nell'indigenza.
I contorni di tale sventure sono cristallini ed è facile capirne le origini: da una parte le politiche fiscale ad alto prelievo e dall'altra la mancanza di un lavoro stabile e ben retribuito. Tutto sospeso, tutto precario e chi già lavora ha uno stipendio basso per quello che è il tenore di vita anche nei piccoli centri; se poi aggiungiamo un fitto di casa che ruota intorno ai 500€ al mese, potrebbe non sbarcare il lunario e se ci arriva è perché ha imbandito la tavola con un misero vitto: minestrina con l'olio per pranzo, pane ed acqua per cena e cibo di scarto.
Per di più, il ceto medio non ha ancora imparato ad avere un atteggiamento moderato degli acquisti - che riguardano i beni secondari -. Inoltre, Reddito di cittadinanza eliminato per cui chi li spendeva per viaggiare è ormai costretto ad offrire servizi privati alla persona (anziani o disabili) per cui, l'unica soluzione che gli/le rimane se vuole continuare ad andare dal parrucchiere due volte a settimana, in profumeria o dal gioielliere a comprare ciondoli e ciondolini è quella di adattarsi. C'è da pagare assicurazione e bollo auto, da fare benzina una volta ogni quindici giorni per almeno 30€ e prodotti per l'igiene della persona e della casa vanno anch'esse messe in conto. Un paniere mal riempito!
La realtà, che i cittadini vivono quotidianamente, è caratterizzata da uno squilibrio enorme: più consumi e meno reddito mensile.
Nello scenario in arrivo si stagliano le elezioni Europee e i cittadini verranno chiamati a votare nella primavera prossima che ormai è ad un tiro di schioppo.
Domanda: con tutta la buona volontà pur dando fiducia ad un politico di lungo corso che negli anni ha mostrato interesse per i bisogni della cittadinanza potrà fare rumore come una sola noce in un sacco di juta? O saranno gli elettori per l'ennesima volta ad essere messi con la testa nel sacco?
Chi prossimamente siederà sugli scranni del Parlamento Europeo riuscirà a portare beneficio alla propria gente? I futuri politici del Parlamento Europeo riusciranno ad adottare una visione di welfare di tipo collettivista?
Tutto ad veniente.
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