"La storia di Giangurgolo": un cortometraggio per riscoprire l’identità calabrese

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images "La storia di Giangurgolo": un cortometraggio per riscoprire l’identità calabrese

  05 febbraio 2025 12:41

di IACOPO PARISI

La Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, guidata dal presidente Pietro Falbo, ha promosso e ospitato la realizzazione di un cortometraggio dedicato alla maschera di Giangurgolo, "La storia di Giangurgolo", emblema della tradizione culturale catanzarese. L’iniziativa rientra nel progetto Turismo, una strategia di marketing territoriale volta alla valorizzazione delle radici storiche e culturali del territorio. Dopo il successo del precedente cortometraggio su Rachele e Saverio, questo nuovo lavoro verrà messo a disposizione della cittadinanza per rafforzare il senso di appartenenza. Falbo ha sottolineato come la valorizzazione delle tradizioni locali sia un obiettivo fondamentale per la Camera di Commercio, che intende promuovere il patrimonio culturale come volano per lo sviluppo turistico ed economico del territorio.

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Il professor Luigi La Rosa ha sottolineato l’importanza della maschera come strumento espressivo nella Commedia dell’Arte, fenomeno tutto italiano nato nel 1564 con la prima compagnia teatrale e sviluppatosi fino al 1861 con "L’amore delle tre melarance". Per lungo tempo, l'Italia si vergognò di questa tradizione, mentre all'estero, autori come Molière e Shakespeare ne furono profondamente influenzati. La Commedia dell’Arte, con la sua struttura basata sul canovaccio, aveva una forte dimensione popolare e sopravvive ancora oggi grazie a Enzo Colacino, che da oltre un decennio interpreta Giangurgolo portando il nome di Catanzaro in giro per il mondo.

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Il sindaco Nicola Fiorita ha ribadito l’importanza di riscoprire elementi identitari in una città frammentata come Catanzaro. Giangurgolo è un simbolo che richiama il senso di appartenenza e il valore delle tradizioni locali. Anche lo storico Salvatore Bullotta ha approfondito il contesto storico della maschera, legandola al periodo del viceregno spagnolo. Nonostante alcune fonti frammentarie che collocano Giangurgolo anche in Sicilia e in altre città calabresi, il personaggio è fortemente legato a Catanzaro. Secondo il romanzo di Vittorio Sorrenti, Giangurgolo sarebbe nato nel 1596 in un orfanotrofio, nel pieno della crisi del viceregno spagnolo.

Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, ha sottolineato come l’arte sia uno strumento fondamentale per la costruzione dell’identità culturale di un territorio. Ha evidenziato il rischio che i calabresi, nel corso della storia, abbiano sviluppato l’abitudine di dimenticare o cancellare il proprio retaggio, allontanandosi dalle proprie radici. Iniziative come questo cortometraggio sono quindi essenziali per riappropriarsi del patrimonio culturale e tramandarlo alle future generazioni. L’arte, ha affermato Piccari, è un linguaggio capace di superare le barriere e creare un forte senso di comunità.

Dal 2013, Giangurgolo ha iniziato a calcare i più importanti carnevali italiani, arrivando persino a New York grazie a Enzo Colacino e al suo menestrello Alessio Bressi. Colacino, che da anni si identifica con la maschera di Giangurgolo, ha espresso la sua emozione nel vedere quanto il personaggio venga riconosciuto e amato dai calabresi ovunque si trovi. Ha raccontato con orgoglio e commozione gli episodi in cui, mentre si esibisce in giro per l'Italia e per il mondo, viene fermato da concittadini che lo riconoscono e lo salutano con affetto, testimoniando l’importanza di mantenere viva questa tradizione.

Con la proiezione del cortometraggio e l’esposizione di una scultura dedicata a Giangurgolo e a Enzo Colacino, realizzata dall’artista Nuccio Loreti, l’evento si è concluso con un rinnovato impegno nel mantenere viva la memoria e l’identità culturale della città.

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